La sfida tra le due Case costruttrici italiane, in MotoGP, passa anche attraverso una diatriba fuori dalla pista. Ecco cosa ha dichiarato il progettista della Ducati, Luigi Dall’Igna.
Il paddock della MotoGP è sbarcato a Austin. La Ducati, per la prima volta, è la favorita assoluta sul tracciato texano. Il motivo? Marc Marquez correrà per la prima volta sulla Rossa e ha già dato un assaggio delle sue qualità. L’asso spagnolo proverà a vincere per l’ottava volta l’edizione del GP delle Americhe. Il catalano, difficilmente, avrà rivali. 
La Casa di Borgo Panigale ha deciso di investire sul contratto di Marc Marquez e ha fatto bene. Il nativo di Cervera ha subito fatto la differenza, trovando un feeling spettacolare sulla Desmosedici. All’Aprilia, invece, è passato Jorge Martin, campione del mondo in carica. Il madrileno ha vinto il titolo in sella alla Desmosedici del team Pramac lo scorso anno. Non ha ancora esordito con la Casa di Noale a causa degli infortuni subiti nel corso dei test pre-stagionali. Il numero 1 dovrà adattarsi alla RS-GP25, ma la strada è molto in salita. Martinator è stato costretto ad accettare questo passo indietro perché le porte erano, oramai, sbarrate dall’arrivo di Marc Marquez nel team ufficiale del marchio emiliano. Ecco i segreti della Desmosedici.
Lo scontro tra Ducati e Aprilia
Ai microfoni di Sky Sport MotoGP, il general manager di Ducati Corse, Dall’Igna ha dichiarato: “La richiesta di Aprilia di poter far provare Jorge Martin? Nell’unica votazione ufficiale che c’è stata ieri Ducati ha deciso di seguire la maggioranza. Il nostro non è stato un ‘no’, lo abbiamo fatto perché Martin è un pilota importante per Ducati, ha vinto con Ducati un campionato del mondo, e quindi ci è sembrato opportuno fare una concessione nei suoi confronti. Devo, però, dire che normalmente le regole non dovrebbero essere cambiate durante la stagione. Questa era la nostra idea durante la prima riunione fatta in Argentina“.
Dall’Igna ha criticato l’amministratore delegato di Aprilia Massimo Rivola, colpevole di aver messo in giro una falsa voce secondo cui sarebbe stato Jorge Martin a impedire di ricevere l’unanimità per questo test: “Non ci è piaciuto assolutamente il modus operandi di Massimo Rivola – ha tuonato il direttore tecnico della Casa di Borgo Panigale – secondo noi lui ha messo in giro notizie non vere e confidenziali. Perché quello che si dice durante le riunioni dell’MSMA dovrebbe restare lì. Ora che cosa accadrà? Qualcuno, non Ducati, non ha votato a favore. Quindi la questione è ancora in discussione“.