La notizia degli ultimi giorni è quella della vendita di Exor del 4% delle azioni Ferrari, incassando 3 miliardi di euro. Il titolo però crolla in Borsa.
La Ferrari vive un momento eccezionale per quanto concerne il proprio mercato, con vendite in costante crescita da diversi anni, ed il 2025 è iniziato alla grande nel mondo delle corse, con una tripletta delle 499P nel FIA WEC in Qatar. In F1, invece, ci sono più dubbi nonostante l’ingaggio di Lewis Hamilton, dal momento che i test in Bahrain non sono andati come sperato. Proprio in quei giorni, Exor ha proceduto alla vendita del 4% del Cavallino, incassando ben 3 miliardi di euro, ma la mossa della holding di John Elkann non ha propriamente esaltato il mercato.
Per chi non avesse seguito, il titolo Ferrari ha infatti perso l’8% in Borsa, il che significa che coloro che hanno investito nella casa di Maranello non hanno apprezzato più di tanto quanto avvenuto. In seguito, la casa italiana ha riacquistato il 10% delle azioni vendute, pari a 666.666 titolo, per un controvalore di 300 milioni di euro. La tecnica adottata da Exor, che voleva fare casa, viene definita Accelerate BookBuilding, ed occorre per piazzare titoli sul mercato, con una sorta di sconto per attirare chi investe. Il prezzo di vendita era di 450 euro ad azione, oltre il 6% in meno rispetto al valore originale di 483 euro.
Considerando lo stato di forma della Ferrari nel corso di questi anni, è naturale chiedersi cosa ci sia dietro alla vendita di questo 4% da parte degli investitori. Che senso ha avuto una mossa di questo tipo? Secondo Exor, la risposta ufficiale è di diversificare il proprio portafoglio, visto che il Cavallino era arrivata al 50% del valore dell’intera holding finanziaria olandese. Ora ci sono ben 4 miliardi di euro in cassa da poter reinvestire in nuove e differenti attività.
In base a quanto riportato da “Milano e Finanza“, John Elkann potrebbe ora puntare su tre diverse strade. Si potrebbe investire sul settore della sanità e biotech, ma anche sulla tecnologia e sull’intelligenza artificiale. Come ultima ipotesi c’è anche il settore del lusso ed il Made in Italy, guardando a marchi di altissima fascia che attirano sempre grandi quantità di persone. Sembra proprio che Elkann stia iniziando ad allontanarsi dal mondo delle quattro ruote, forse anche dopo aver visto gli effetti del crollo di Stellantis. E la sua idea è quella di spostarsi verso altri lidi, magari ben più redditizi.
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