Pecco Bagnaia ci ha vinto due mondiali in MotoGP, mentre Martin si è issato per la prima volta sul tetto del mondo nel 2024. Ecco tutte le caratteristiche della Ducati Desmosedici che tutti gli altri rider sognano di guidare.
In MotoGP dal 2020 a oggi c’è un solo comandamento: non invidiare la Ducati degli altri. Solo 6 rider avranno il piacere in questa annata di poter guidare in MotoGP una magnifica Desmosedici. Dai primi test è emerso che l’edizione dello scorso anno è ancora la migliore. La Desmosedici è diventata il punto di riferimento e la moto più agognata per le sue soluzioni tecniche all’avanguardia.
L’evoluzione tecnica ha spinto i tecnici emiliani a creare un autentico gioiello di tecnologia. Nel 2025 saranno in sella, nel team factory, Bagnaia e Marquez. Nelle ultime annate la Casa di Borgo Panigale ha dettato legge, lanciando innovazioni tecniche che tutti gli altri team hanno cercato di copiare. Dalle ali per migliorare l’aerodinamica al cucchiaio, Il gruppo di tecnici capitanato da Luigi Dall’Igna ha segnato un’epoca. Gli altri costruttori non sono stati in grado di emulare le innovazioni della moto italiana.
Ducati Desmosedici, asticella sempre più alta
Le MotoGP viaggiano a velocità impressionanti. Nello scatto da fermo sono persino più rapide delle monoposto F1. La cilindrata delle attuali MotoGP è di 1.000 cc, superando i 250 CV. Nel 2027 verranno abbassate a 850 cc. Il cuore pulsante della Desmosedici è il motore 4 tempi, V4 a 90°, raffreddato a liquido, distribuzione desmodromica con doppio albero a camme in testa e 4 valvole per cilindro.
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Le principali caratteristiche della moto italiana sono riassumibili nella seguente scheda tecnica. Trasmissione: Ducati Seamless Transmission, trasmissione finale a catena. Alimentazione: Iniezione elettronica indiretta, 4 corpi farfallati con iniettori sopra e sotto farfalla. Farfalle controllate da doppio sistema Ride By Wire. Scarico: Akrapovič. Trasmissione finale: Catena D.I.D. Telaio: Doppio trave in lega di alluminio.
Sospensioni: Forcella rovesciata Öhlins con foderi in carbonio ed ammortizzatore posteriore Öhlins, con regolazione di precarico e freno idraulico in compressione ed estensione. Elettronica: Centralina Marelli programmata con Software Unico Dorna. Pneumatici: Michelin, su cerchi anteriore e posteriore Ø17″. Cerchioni: Marchesini in lega di magnesio. Impianto frenante: Brembo, doppio disco anteriore in carbonio da 340mm con pinze a quattro pistoncini. Il disco posteriore singolo è in acciaio con pinza a due pistoncini. Si tratta di un vero portento che continuerà a dominare la scena nel prossimo campionato alle porte.