Il fondatore della Tesla, Elon Musk, qualche anno fa aveva scherzato sui prodotti proposto dalla BYD. Oggi il major cinese si sta prendendo una bella rivincita.
La vendetta va servita su un piatto d’argento molto freddo. Ci sono voluti anni ma a ridere ora sono i vertici della BYD che possono permettersi il lusso di sopravanzare i numeri di un colosso come Tesla. Il mondo dell’Automotive sta cambiando a una velocità tale che nulla sembra più come un tempo. Sul mercato internazionale sono i big che hanno investito nel settore delle auto elettriche a fare la differenza.
Il progetto Tesla è decollato in base a una intuizione del suo fondatore. Il mondo avrebbe abbracciato la tecnologia elettrica e il nativo di Pretoria ha saputo costruire un impero con una gamma di auto elettriche di qualità e infrastrutture di ricarica veloce su tutto il territorio americano. I numeri di Tesla non sono più così positivi e l’hype per le EV è un po’ calato.
Dopo aver sopravanzato Volskwagen come costruttore più popolare in Cina, BYD ha sorpassato per la prima volta anche Tesla. A fine 2024 il major cinese, per il quarto trimestre, ha ottenuto il titolo di colosso mondiale delle auto elettriche con 529.046 auto vendute rispetto alle 484.507 della società di Elon Musk. Uno step in avanti che consentirà di guardare in avanti con grande ottimismo all’intero 2025, inaugurato con un mese di gennaio strepitoso. Sul mercato locale BYD sta, letteralmente, volando come punto di riferimento dell’industria delle quattro ruote 2.0.
BYD ha ottenuto il 90% delle sue vendite di dicembre in Cina ma le sue esportazioni stanno volando. In sostanza si sono messi in testa di invadere il mondo intero. Non solo arriveranno auto elettriche affidabili sul nostro mercato, ma anche ibride. In Europa, infatti, si sta valutando la possibilità di introdurre tariffe maggiori sugli EV cinesi per frenare l’ascesa. Il sorpasso di Tesla certifica la posizione di forza della Cina nell’industria automobilistica 2.0 mondiale.
Se nel secolo scorso i produttori cinesi sono rimasti nell’ombra rispetto a gruppi come General Motors, Toyota e Volkswagen, ora sono i protagonisti alla faccia di Musk e dei costruttori giapponesi. Warren Buffet aveva capito l’enorme potenziale della BYD. Il pioniere di Omaha aveva investito 230 milioni di dollari nel 2008 per rilevare il 10% della società. Oggi quella quota vale 8 miliardi, giusto per rendervi l’idea di quanto sia stata repentina l’ascesa del brand in 17 anni. Considerati i numeri in calo di Tesla per il futuro Musk dovrà iniziare, seriamente, a ritenete il marchio cinese il primo dei suoi competitor.
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