La BYD è una delle realtà in maggiore espansione al mondo nel settore delle quattro ruote. Valutiamo l’affidabilità delle vetture cinesi.
La cinese BYD (da Build your dreams, Costruisci i tuoi sogni) fa parte della BYD Company, creata nel 1995 da Wang ChuanFu per la produzione di batterie ricaricabili. Ai tempi certe realtà mai avrebbero potuto immaginare che ci sarebbe stata una rivoluzione epocale nel mondo dell’automotive con il lancio di EV. In un certo senso si sono trovati un tesoro per le mani, avendo esperienza acquisita e materie prime infinite.
Il fondatore della BYD comprò nel 2003 un’azienda statale di auto che stava attraversando un periodo di difficoltà. Sfruttò l’occasione per unire i due mondi. Dopo l’esordio in patria e il lancio della prima vettura ibrida plug-in prodotta in serie al mondo – la e6 del 2008 – arrivarono risultati importanti con i successivi modelli. Nel 2011 la BYD iniziò a esportare le sue vetture in America e in Europa. Elon Musk una decina di anni sorrise all’idea che potessero diventare un serio competitor del suo marchio Tesla.
Il car market cinese è esploso grazie a prezzi vantaggiosi e nemmeno più i dazi sono in grado di fermare l’ascesa dei major. Nel 2022, l’anno in cui produsse la sua ultima auto a motore endotermico, le vendite schizzarono alle stelle, diventando il primo costruttore cinese per numero di auto vendute. In contemporanea il gruppo diventò il maggior costruttore al mondo di batterie per telefoni cellulari. Con una diversificazione del business il marchio è diventato un punto di riferimento.
L’esordio del brand cinese in Italia risale al 2023. Le vetture importate, inizialmente, erano utilitarie e berline. Poi sono arrivati SUV e crossover. La maggior parte oggi sono elettriche, ma la Seal U è anche ibrida ricaricabile che ha fatto molto parlare di sé. Si tratta di un listino piuttosto variegato. Il design delle BYD è moderno e anche piuttosto futuristico nel segmento delle vetture a ruote alte.
L’abitacolo dei modelli BYD è spazioso, anche per i passeggeri posteriori. Sulla Atto 2 in tema di infotainment, compatibile con Android Auto e Car Play anche wireless, si apprezza il miglioramento dell’interfaccia utente rispetto ai modelli Seal U e Seal U DMI o anche Atto 3. L’Atto 2 è lunga 4,30 metri e vanta un powertrain con 170 cavalli con batteria da 41,5 kWh che nel ciclo combinato promette un autonomia di 312 chilometri. I motori sono molto affidabili e garantiscono delle ottime performance. Sono vetture efficienti e che stanno spopolando a livello mondiale, superando anche la rivale Tesla in termini di vendite.
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