Nella storia teutonica dell’Automotive vi sono stati modelli iconici che hanno demolito record di velocità. Scopriamo un esemplare ad elevate prestazioni.
La Volkswagen W12, conosciuta anche come Volkswagen Nardò, è una concept car a elevate prestazioni, realizzata dal 1997 al 2002. Lo sviluppo è stato concretizzato nel giro di quattro anni, un periodo relativamente record per gli standard dell’epoca. L’auto avrebbe dovuto abbattere tutti i primati in pista, andando oltre il concetto di auto del popolo.
La casa di Wolfsburg sorprese tutti perché da sempre ragionava sulla creazione di vetture di fascia media, limitando un posizionamento premium a brand come Audi. In quegli anni la VW, attraverso Audi, riuscì a mettere le mani sulla Lamborghini per una cifra ridicola ed ebbe l’impulso di creare un mostro che avrebbe alzato gli standard di tutti gli altri costruttori. Nel 1997 nacque il primo prototipo della stirpe W12, battezzato W12 Syncro, svelato al salone di Tokyo, con una sgargiante colorazione gialla. Sotto al cofano c’era un motore a W da 5.600 cm³, in cui i cilindri sono alloggiati in quattro bancate disposte a coppie come due motori a V, associati in un unico monoblocco. La trazione era a quattro ruote motrici, mentre il disegno della carrozzeria venne fatto da Ferdinand Piëch alla Italdesign di Giorgetto Giugiaro.
La W12 Syncro fece molto parlare di sé, spingendo i tecnici a realizzare anche una variante scoperta, chiamata W12 Roadster. La supercar senza tetto scattava da 0 a 100 km/h pari a 4 secondi. Rivista dal punto di vista meccanico, la concept car venne nuovamente riproposta al salone di Tokyo come W12 Coupé, in arancione. Questa versione si rifaceva alla W12 Syncro del 1997, ma disponeva di un motore più prestazionale. La cilindrata passò a 6 litri per una accelerazione 0 a 100 km/h in circa 3,5 secondi, mentre la massima velocità a cui poteva arrivare, veniva stimata in 350 km/h.
I record della Volkswagen W12
L’obiettivo della Casa teutonica era quello di sfruttare la vettura sulla pista di Nardò esclusivamente per analizzare e testare la robustezza di telaio e meccanica, e l’affidabilità del motore 12 cilindri, la W12 Record demolì tutti i record di velocità stabiliti dalla Nardò pochi mesi prima. L’auto era un portento ma la VW decise di non produrla perché sul piano del marketing avrebbe potuto disorientare il pubblico. Il management ritenne poco opportuno produrre una supercar con un marchio generalista come quello Volkswagen.
Il 14 ottobre 2001, la W12 Nardò riuscì a battere dieci record mondiali di velocità. In 24 ore percorse oltre 7.000 chilometri, alla velocità media di 295,24 km/h. Inoltre ottenne il record sulla distanza di 5.000 chilometri, con una media di 295,44 km/h, e il record sulle 5.000 miglia, alla media di 291,8 km/h. Per quanto riguarda le prestazioni assolute, andando oltre i 350 km/h. Il 23 febbraio 2002 la versione scoperta ottenne totali 12 nuovi record del mondo.