Continua ad essere un caso la questione relativa agli incentivi. La decisione del governo potrebbe aprire uno squarcio nella crisi dell’Automotive attuale.
Gli italiani hanno la necessità di ricevere degli incentivi statali per ovviare alla inesorabile anzianità delle proprie auto. Registriamo uno dei parchi circolanti più vetusti d’Europa e l’unico modo per cambiare macchina è quello di ricevere un aiutino. Le vetture attuali sono, eccessivamente, costose e la poca chiarezza sul periodo post 2035 sta portando tanti a tenersi i risparmi in tasca.
l ministero delle Imprese e del Made in Italy ha chiesto una nuova riunione del Tavolo Automotive, che si terrà il 5 marzo prossimo e sarà focalizzata su un ordine del giorno con tre punti: le politiche comunitarie, un piano d’azione e una proposta, non ancora chiarita, di “incentivi 2025”. Vi sono tantissimi dubbi sulla questione incentivi a causa anche degli scarsi risultati degli anni precedenti. Nonostante i bonus per abbassare i prezzi non sono state declinate delle concrete agevolazioni per svecchiare il parco auto circolante.
Il ministro Adolfo Urso ha eliminato la possibilità di introdurre sussidi secondo il meccanismo in vigore nel 2024: “È finito il tempo del bonus, non ha funzionato“, ha assicurato il ministro, spiegando che “gli incentivi destinati all’acquisto non hanno avuto effetti positivi sulla produzione. Dobbiamo prenderne atto e concentrare le risorse sugli investimenti“. Il governo ha deciso di rimuovere la dotazione del Fondo Automotive, per gran parte destinata proprio a finanziare politiche a favore della domanda. I prossimi incentivi saranno proiettati su iniziative a favore delle produzioni nazionali, come i contratti di sviluppo, il supporto alle attività di ricerca e sviluppo o il sostegno delle aree di crisi, come quella di Melfi. Il 5 marzo si saprà di più anche in merito al tavolo Stellantis che dovrebbe ufficializzare importanti novità.
La “proposta incentivi 2025” potrebbe creare ulteriori affanni a un car market in crisi. “Le reti riferiscono che molti clienti stanno ancora aspettando gli incentivi statali“, ha dichiarato il direttore generale dell’Unrae, Andrea Cardinali, in un’intervista a Quattroruote. “Non hanno capito che nel 2025 non ci saranno, oppure non hanno preso sul serio la decisione del governo di eliminarli”, ha annunciato il manager. “Paradossale: un ‘effetto annuncio’ senza nemmeno l’annuncio. Ma se fosse vero non mi stupirei. Dopo i rinvii, le retromarce, le modifiche, i rifinanziamenti, gli stop & go e i click day degli anni scorsi, è normale che qualcuno non creda nemmeno alle cattive notizie“, secondo l’opinione di Cardinali che ritiene che l’attesa di nuovi incentivi auto è ingiustificata.
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