Le auto ad idrogeno, almeno sin qui, non hanno ottenuto il successo sperato. Ora qualcosa potrebbe cambiare grazie a questa grande scoperta.
La quota di mercato delle auto ad idrogeno è sempre più bassa, e non c’è una reale prospettiva di vedere questa tecnologia crescere, per svariati motivi. Tuttavia, essendo un metodo oggettivamente giovane per alimentare i mezzi di trasporto, non è detto che il suo sviluppo debba fermarsi qui. Ed infatti, un team di ricercatori della Washington State University ha fatto una scoperta eccezionale, una possibile rivoluzione per quello che concerne il campo delle fonti rinnovabili.
Ma di cosa si tratta, nello specifico? I ricercatori sono riusciti a trovare un metodo sostenibili per immagazzinare e rilasciare idrogeno, una possibile pietra miliare nella storia delle tanto chiacchierate fonti rinnovabili. L’obiettivo, come ormai ben sappiamo, è quello di ridurre al minimo le emissioni, sia nell’utilizzo dei mezzi di trasporto che nelle fase di produzione e dello stoccaggio, in questo caso dell’idrogeno. Andiamo a scoprire i particolari di questa ricerca, che sta già facendo gridare al miracolo.
Idrogeno, ecco il nuovo modo per immagazzinarlo e rilasciarlo
La rivoluzione legata all’idrogeno parte da un mezzo di trasporto ben diverso dalle auto. Infatti, il metodo innovativo è stato trovato utilizzando un carburante per aerei che deriva dalla lignina, ovvero un polimero organico che si trova nelle piante. I risultati sono stati descritti in un articolo scientifico, pubblicato sull’International Journal of Hydrogen Energy. La ricerca ha portato alla scoperta di un nuovo tipo di trasportatore di idrogeno organico liquido, che si crea tramite un carburante per aerei a base di lignina, che è conosciuto come Lignin Jet Fuel. Nel processo di sviluppo ci sono delle reazioni chimiche che liberano idrogeno, tramite una deidrogenazione del carburante.
![Novità idrogeno che rivoluzione](https://www.quattromania.it/wp-content/uploads/2025/02/Novita-idrogeno-04-02-2025-Quattromania.it_.jpg)
Ma cosa succede a quel punto? Le reazioni vengono sviluppate in situ usando delle nanoparticelle di platino supportate su zeolite, permettendo un aumento notevole del carbonio aromatico nel carburante. Ciò significa che si sono formati anelli aromatici tramite la dissociazione C-H. Il carburante per aerei di lignina, dunque, è stato trasformato in un vettore di idrogeno, materiale che si può usare per immagazzinare l’idrogeno in maniera pulita ed efficiente. E vedremo se anche per l’automotive cambierà qualcosa in futuro.