La Casa francese Peugeot rientra nell’universo del marchi Stellantis, dopo la fusione tra PSA e FCA. Valutiamo i pro e i contro dell’acquisto di un modello.
La Peugeot è stata creata nella zona attorno alle cittadine di Sochaux e Montbéliard, nella Franca Contea. Questa famiglia era nota già nel XV secolo. I suoi elementi erano, prevalentemente, selvicoltori e possedevano alcune proprietà boschive tra Audincourt, Hérimoncourt e la stessa Montbéliard.
Nel 1810 i figli di Jean-Pierre Peugeot, Jean-Pierre II e Jean-Frédéric, crearono la società Peugeot Frères da cui è nata un’azienda, non solo automobilistica, ma di ciclomotori, biciclette e macinini per pepe e caffè. La casa del Leone promosse il primo veicolo nel 1889: un triciclo a vapore, cui seguirono un inedito quadriciclo a benzina con motore Daimler nel 1890. Quando un brand come Peugeot si è poi lanciato nel mondo delle quattro ruote ha da subito fatto la differenza.
La Type 3 divenne un’auto piuttosto famosa anche alle nostre latitudini, esattamente come la Tipo 5, vincitrice della prima vera sfida automobilistica, la Parigi-Rouen nel 1894. Nel 1929, il brand transalpino sviluppò la 201, prima vettura a utilizzare la nomenclatura con lo zero al centro. Peugeot 401 e 601 Eclipse del 1934 entrarono nella storia come le prime coupé-cabriolet con tetto retrattile in metallo.
In anni più recenti hanno fatto faville la 205 e la 206, che poi portarono alla nascita del modello 207 e, in seguito, la 208. Oggi nel listino non mancano berline più grandi, oltre a crossover piuttosto in voga: 2008, 3008 e 5008 in primis. L’indipendenza è uno dei tratti distintivi per i costruttori che sono costretti ad adattare i nuovi progetti alle logiche di piattaforme comuni e accordi di collaborazione con altri costruttori. L’era dell’industria dell’Automotive 2.0 è cominciata diversi anni fa con PSA.
Tra i punti di forza primari della Peugeot vi è indubbiamente la grande affidabilità dei motori. Sono tutte auto, pienamente, valide anche sul piano tecnologico. Di concorrenti ce ne sono veramente tante e le vetture francesi del Leone non sempre reggono bene sul mercato dell’usato. Nel terzo trimestre 2024 il colosso italo-francese, nato dalla fusione tra FCA e PSA, ha visto calare del 27% i ricavi, a 33 miliardi di euro, principalmente a causa di una flessione delle consegne e di un mix sfavorevole che non ha visto le EV vivere un momento di crescita.
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