Le manovre del neo Presidente degli USA, Donald Trump, rappresentano un boomerang per diversi costruttori europei.
Il 2025 rischia di diventare un anno ancor più difficile per i colossi europei dell’Automotive. I numeri sono a ribasso e FIAT ha esordito con un Piano di sconto di tutti i suoi principali modelli. Una manovra necessaria per iniziare l’anno con un segno positivo, ma i problemi principali potrebbero farsi sentire nel corso dell’anno.
A rendere la situazione piuttosto difficile, al di là della crisi, c’è anche la decisione presa da UE e Casa Bianca, che promette di creare ulteriori ostacoli a una ripresa. Le Case automobilistiche europee, infatti, sembrano essere state colpite da una tendenza disastrosa. L’Asia sta avanzando con soluzioni tecniche all’avanguardia low cost, impareggiabili dai costruttori europei e sono previste delle zavorre all’export internazionale che ha da sempre trainato il nostro mercato dell’automobile.
I dazi di Donald Trump rischiano di far molto male a tre case automobilistiche, in particolare, che sono alla ricerca di un rilancio. Stando a quanto riferito dall’agenzia di rating Moody’s, Stellantis, il Gruppo Volkswagen e Volvo sono i marchi automobilistici europei più vulnerabili alle minacce tariffarie del presidente Trump sulle auto esportate da Messico, Canada ed Europa negli Stati Uniti.
Trump, infatti, ha avviato una politica interna protezionistica per favorire il rilancio dei marchi americani. Sotto le sue gestioni gli americani hanno ritrovato posti di lavoro e maggiori garanzie. I nuovi piani tariffari proposti da Trump porterebbero all’imposizione di una nuova tassa d’ingresso pari al 25% su tutti i veicoli che sono prodotti in questo momento in Messico e Canada. Questa strategia rientra in un ampio piano politica che contrasterà l’immigrazione clandestina verso gli USA.
Le case automobilistiche, secondo Donald Trump, dovranno dare lavoro agli americani e non cercare scorciatoie, aprendo siti produttivi in Messico e Canada. In particolare, gli stabilimenti messicani sono quelli che permettono di costruire veicoli a basso costo che se costruiti negli USA costerebbero molto di più. Stellantis ha fatto molti investimenti e ora si troverebbe pregiudicata da questa presa di posizione. I nuovi dazi potrebbe costringerle a dirottare la loro produzione verso gli USA con ulteriori investimenti che potrebbero anche non pagare, dati i numeri a ribasso di svariati brand sul mercato nordamericano.
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