La Ferrari ha sempre prodotto dei capolavori, ma anche alla casa di Maranello è capitato di realizzare un’auto di scarso successo. I dettagli.
Per la Ferrari il 2024, secondo le indiscrezioni, è stato un anno ottimo sotto il profilo delle vendite, con i dati ufficiali che verranno rilasciati proprio in questi giorni. La casa di Maranello si è tolta parecchie soddisfazioni anche nel mondo del motorsport, confermandosi regina della 24 ore di Le Mans, vinta per il secondo anno di fila con la Hypercar 499P. In F1 è stata sfiorata la conquista del mondiale costruttori, perso per soli 14 punti a vantaggio della McLaren.
Il 2025 è l’anno del debutto di Lewis Hamilton al fianco di Charles Leclerc, e vista la crescita della squadra, ci sono tutte le carte in regola per attaccare i due titoli mondiali. Per quanto concerne il prodotto, la Ferrari ha presentato due bolidi lo scorso anno, la nuova 12Cilindri e la F80, la nuova hypercar che rimpiazza la LaFerrari, dal prezzo di oltre 3,6 milioni di euro. Parliamo di capolavori assoluti, eppure, in passato la casa di Maranello ha anche prodotto un’auto che fu tutt’altro che un successo. Ecco la storia.
Secondo la classifica redatta tempo fa e pubblicata sul sito web “Time.com“, che probabilmente ha anche esagerato nel trarre questa conclusione, la Ferrari Mondial è giudicata come una delle 50 auto più brutte di sempre, ed era davvero imprevedibile pensare di trovare una supercar di Maranello in una graduatoria così poco onorevole. Questa vettura, che già in passato però venne criticata, risale al 1980, ed il nome fu scelto per festeggiare i titoli mondiali, piloti e costruttori, conquistati in F1 l’anno prima, da Jody Scheckter e Gilles Villeneuve, al volante della mitica 312 T4. Il design della Mondial, prodotta sino al 1993, fu curato da Pininfarina, ed il motore aveva una potenza massima di 270 cavalli.
Il suo esordio avvenne con la Mondial 8, che fu l’erede della Dino 308 GT4, altra auto che non ottenne il successo sperato. La Ferrari Mondial era una 2+2 con un look meno sportivo ed adattato a quattro posti, con un telaio tubolare e passo allungato. Il motore era trasversale e le sospensioni indipendenti ed una trasmissione a cinque marce. Tecnicamente, dunque, era molto interessante, ma già negli anni Ottanta non fu considerata un successo, per usare un eufemismo. Sul mercato dell’usato, è acquistabile anche a 35-40 mila euro, prezzi ben più bassi delle altre supercar, anche d’epoca, della casa italiana.
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