Il gruppo Stellantis non è nuovo a visite indesiderate in tribunale, ed ora la situazione torna a farsi seria. Nel mirino gli airbag Takata delle auto.
Dopo un 2024 orribile dal punto di vista delle vendite, crollate in ogni tipologia di mercato, per il gruppo Stellantis anche il 2025 non parte di certo nel modo migliore. La holding multinazionale olandese, in attesa della nomina del nuovo CEO dopo l’addio di Carlos Tavares, ha anche ulteriori problematiche da affrontare oltre il calo delle immatricolazioni. Stiamo parlando dello scandalo legato agli airbag Takata, che tanto ha fatto discutere nel corso dell’ultimo anno. 
Ricordiamo che, da qualche tempo a questa parte, Stellantis ha avviato un richiamo per oltre mezzo milione di Citroen C3 e DS3, afflitte da un malfunzionamento dell’airbag prodotto dall’azienda giapponese. In caso di incidente, questo dispositivo andrebbe a svolgere un lavoro sostanzialmente opposto a quello per cui è stato progettato, provocando un pericolo di ferite gravi o letali, come è accaduto anche in un caso. A questo punto, andiamo a scoprire quali sono le ultime voci relative al caos che si è scatenato attorno agli airbag Takata, e non ci sono affatto notizie positive per la controllata di John Elkann.
Stellantis, UFC-Que Choisir avanza una causa contro il gruppo
Un reclamo è stato ufficialmente presentato dall’UFC-Que Choisir sul tema caldo degli airbag Takata, montati sulle Citroen C3 e sulle DS3. Tali dispositivi malfunzionanti sono stati installati su circa 180.000 auto in Italia tra il 2009 ed il 2019, ed ora anche il Tribunale di Torino ha voluto fare chiarezza sulla vicenda. Gli airbag in questione presentano gravi difetti, con il rischio di andare a lanciare parti metalliche in caso di incidente, che potrebbero essere fatali per chi è a bordo, secondo quanto segnalato dal Movimento Consumatori, che ha acceso i riflettori sulla questione. L’avvocato Paolo Fiorio, che supporta l’associazione, ha annunciato l’avvio di una class action.
Ecco le sue parole: “Il Movimento Consumatori ha sollevato contestazioni riguardo alla violazione delle normative della sicurezza dei prodotti ed a diverse pratiche commerciali scorrette, sia per quanto riguarda l’immissione sul mercato delle vetture sia per l’organizzazione della campagna di richiamo, ritenuta tardiva ed insufficiente“. Dunque, contro Stellantis ci sono diverse azioni legali, e la questione ora finirà in tribunale. Per la class action sono già arrivate circa 300 adesioni, e per partecipare, non è necessario sostenere alcun costo per tutti coloro che sono interessati.