La Renault ha prodotto vetture spettacolari che hanno fatto la storia, ma non tutti i modelli sono stati iconici. Una berlina ha creato un buco finanziario enorme all’azienda francese.
Coloro che sono cresciuti in un’epoca di sperimentazioni nel mondo delle quattro ruote ricorderanno gli strambi modelli presentati dalla Renault negli anni ’90 e nei primi anni 2000. Era un momento storico dove tutti i più grandi costruttori si sentivano liberi di poter osare.
L’idea di una grande berlina di segmento E prese forma nel 1995 quando i vertici della Renault si impegnarono a sostituire la Safrane. Nacque così una nuova ammiraglia derivata da un concept, la Renault Initiale, che vantava diversi elementi di rottura rispetto alle tradizionali grandi berline di quella generazione. Nel 1998 venne svelato un altro prototipo che fece scalpore. Spiccava lo stile del frontale, ma anche il nome, Vel Satis.
La vettura di serie esordì nel 2002. Il nome dell’auto deriva dalle lettere iniziali dello slogan di lancio, “vélocité et satisfaction”, ovvero “velocità e soddisfazione”. Il linguaggio stilistico venne curato da Patrick Le Quément, designer di riferimento del centro stile Renault. L’auto era un due volumi e mezzo come la Safrane, promuovendo soluzioni originali sia nell’impostazione generale del telaio, sia nelle linee e nelle scelte stilistiche. Un’auto che segnò un destino nefasto per la Casa transalpina con perdite ingenti. Date una occhiata anche alla nuova Renault Clio.
Renault, e il progetto fallimentare della Vel Satis
La berlina seguiva il filone stilistico della Avantime, come l’andamento e il taglio del padiglione e della coda. Fari spigolosi, poligonali e a sviluppo verticale diedero un feeling sin troppo futuristico alla vettura. Si notava una incongruenza tra la zona anteriore, impostata a linee tese e spigoli, e la parte posteriore, caratterizzata da una linea sinuosa ed elegante.
La Vel Satis registrò uno scarso successo a causa del medesimo problema che aveva afflitto tutte le ammiraglie Renault, ossia il design. Era un’auto che non avrebbe mai potuto battere le competitor tedesche. Oggettivamente era sgradevole e ricca di contrasti e non piacque nemmeno ai francesi. La situazione non migliorò nemmeno con il facelift nel 2005, con alcuni cambiamenti estetici e sotto il cofano. In otto anni vendette sole 62.201 unità. Per Renault rappresentò un flop epocale, poiché l’investimento per il progetto e l’equipaggiamento dello stabilimento di Sandouville era stato di ben 630 milioni di euro.