Chi lo ha detto che il futuro dell’Automotive debba essere full electric? La maggioranza degli automobilisti, in Europa, vorrebbe ancora guidare auto con motori termici in futuro.
Si fa un gran parlare di novità elettriche sul car market, ma la maggior parte degli appassionati si emoziona ancora per il rombo di un motore a benzina. La passione è uno di quegli elementi che fa la differenza all’atto di un esborso di una grande somma di danaro. Oggi tutte le auto sono diventate costosissime. Di conseguenza i top brand stanno cercando di attirare per altri elementi, come l’esclusività e le tecnologie.
Il risultato di politiche europee con imposizioni dall’alto è stato nefasto. Almeno alle nostre latitudini la filiera delle quattro ruote è piombata in una crisi profonda. Da alcuni studi è emerso che un europeo su due si ritiene contrario allo stop ai motori endotermici nel 2035. L’indagine demoscopica è stata condotta dalla società di ricerca Polling Europe su incarico di Ecr, il gruppo dei conservatori riformisti al Parlamento di Strasburgo.
I sondaggi vanno sempre presi con le pinze, ma questo dedicato al futuro dell’Automotive, ha rappresentato un chiaro indicatore della volontà popolare degli europei. L’inchiesta è stata svelata all’evento “Riavviare il motore”, promosso dalla delegazione di Fratelli d’Italia. In base ai risultati della ricerca, oltre la metà dei cittadini intervistati (58%) sarebbe contrario al divieto di vendita di nuove auto diesel e benzina, stabilito dai burocrati europei dal 2035.
Le auto a zero emissioni non interessano a causa di costi elevati, una scarsa autonomia e le difficoltà nella ricarica. I più contrari alla normativa sono i francesi (67%). Seguono al 59% gli italiani e i tedeschi. L’indagine ha coinvolto ben 5.000 cittadini di 27 Paesi dell’Unione Europea, una buona parte dei quali ritiene che la normativa sulle emissioni debba essere, completamente, rivista. Il 39% dei votanti vorrebbe la neutralità tecnologica, chiedendo di puntare su varie soluzioni anti-inquinamento, non soltanto sull’elettrico.
Il 31% è favorevole ai limiti ma vorrebbe più tempo. La dead line del 2025 scoraggia soprattutto spagnoli (75%), francesi (71%) e la popolazione italiana (70%) in cerca di una modifica delle disposizioni. Secondo i votanti italiani la crisi deriverebbe dalle scellerate scelte politiche comunitarie (38%), dalle politiche di prezzo sbagliate (29%) e, solo in ultima analisi (19%), dal confronto con i competitor cinesi.
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