Il gruppo Stellantis ha vissuto un 2024 molto negativo, che non si è di certo concluso nel migliore dei modi. Andiamo ad analizzare il tutto.
Un 2024 difficilissimo per il gruppo Stellantis ha prodotto grandi cambiamenti a livello aziendale, con l’addio al ruolo di CEO di Carlos Tavares che ha aperto una caccia al sostituto. Le vendite di auto sono crollate in ogni angolo del mondo, e quasi tutti i marchi sono andati in grave difficoltà, tranne le francesi Peugeot e Citroen che continuano a dire la loro nel migliore dei modi. Alfa Romeo, FIAT, ma soprattutto Lancia e Maserati testimoniano la gran fatica che stanno facendo i marchi italiani che sono parte della holding multinazionale olandese, e che necessitano una pronta ripartenza.
Stellantis non può permettersi di proseguire seguendo questo trend, perché altrimenti potrebbe fare una fine simile a quella della Volkswagen, la quale ha attuato un piano di taglio ai costi di miliardi di euro licenziando migliaia di dipendenti. La controllata di John Elkann ha chiuso il 2024 zoppicando e perdendo il confronto con un altro colosso, a conferma di quanto ci sia da riflettere sull’operato dell’azienda negli ultimi periodi. Andiamo a scoprire le ultime novità.
Stellantis, Renault ha venduto più auto nel mese di dicembre
Il mese di dicembre ha posto fine ad un 2024 molto negativo per Stellantis, che ha fruttato un crollo delle vendite e degli utili. Ebbene, anche nell’ultimo mese dell’anno i numeri non sono stati buoni, con la Renault che ha scavalcato nelle vendite la holding multinazionale olandese. La casa della Losanga, che è in gran forma in questo periodo, ha venduto 130.097 auto, contro le 126.091 del gruppo di John Elkann, che vanta molti più marchi al suo interno rispetto alla Renault. Si tratta di un sorpasso storico, con i francesi che hanno totalizzato un aumento di immatricolazioni del 16,6%.
Dal canto suo, Stellantis scende del 6,7%, con la Renault che sale come quota mercato all’11,9%. Anche in questo caso c’è un sorpasso sulla rivale, che si ferma all’11,6% dopo il tracollo del 2024. La holding multinazionale olandese non può più stare a guardare ed è chiamata ad un rapido riscatto, in attesa della nomina del nuovo CEO che avverrà, stando a quanto promesso da Elkann in persona, entro la fine del primo semestre del 2025. Vedremo se la definizione di nuove strategie sarà sufficiente per risollevare un colosso attualmente in caduta libera.