Oggi vi porteremo indietro nel tempo per raccontarvi la storia di una Lancia prodigiosa, un vero e proprio capolavoro su quattro ruote. I dettagli.
Dimenticatevi per un attimo di ciò che il marchio Lancia è al giorno d’oggi, con la produzione ridotta alla sola Ypsilon sotto la gestione del gruppo Stellantis, per tornare al passato ed immergervi nel mito delle auto da corsa della casa di Torino. Ancor prima dei successi nel mondo dei rally degli anni Settanta ed Ottanta, questo brand faceva la voce grossa nel mondo delle corse, ed oggi vogliamo parlarvi di un modello iconico. Ci riferiamo alla splendida D25, che debuttò con Juan Manuel Fangio al Tourist Trophy del 1954, agli albori delle corse automobilistiche.
Dopo aver constatato che la D24 non era più competitiva, la casa italiana studiò un motore da 3,7 per questo nuovo modello, che cambiò anche in altre parti meccaniche. Il telaio fu modificato ed ospitò il nuovo motore, ed anche la misura del passo fu cambiata, con tre vetture che vennero prodotte in totale, due dal passo allungato a 245 cm ed uno accorciato a 230. Il 1954 fu un anno deludente, ma fu la volontà di Alberto Ascari a provare a cambiare rotta l’anno dopo, vista la sua volontà di correre con la Lancia D25 la Carrera Panamericana. Purtroppo, il tutto si concluderà in tragedia.
Lancia, il dramma che fermò la corsa della D25
Alberto Ascari si legò alla Lancia dopo la vittoria dei due titoli mondiali di F1, ma continuava anche a guidare auto di casa Ferrari. Fu proprio al volante di una Rossa, la 750 Sport per l’esattezza, che il due volte campione del mondo trovò la morte durante alcuni test a Monza, una tragedia che sconvolse tutta l’Italia e l’intero panorama motorsportivo mondiale. Fu così che il destino della D25 fu segnato, con il progetto che venne cancellato alla fine dell’anno.
Fu un gran peccato, perché quest’auto era tecnicamente interessante, spinta da un motore 6 cilindri a V di 60° con 3749,69 cc di cilindrata. La distribuzione era basata su quattro alberi a camme in testa, comandati da catena ed azionanti direttamente le valvole in testa. La Lancia D25 toccava una potenza di circa 300 cavalli, che scendevano a 280 nella versione per la Carrera Panamericana, ma tale variante non scese mai in pista per via della morte di Ascari. E non sapremo mai come sarebbe andata.