Nel mondo i Paesi più forti stanno prendendo delle distanze dalla tecnologia cinese e russa. Scopriamo la scelta che cambierà il commercio del mercato internazionale dell’Automotive.
Non è la prima volta che gli Stati Uniti adottano restrizioni incisive per le economie degli altri Paesi. I motivi risultano più che ragionevoli. Era il lontano 2019 quando l’attuale Presidente della Casa Bianca, Donald Trump, proibì l’utilizzo dei servizi Google all’allora colosso delle telecomunicazioni cinese, Huawei. Nel concreto quindi tolse la licenza Android alla compagnia del Gigante Asiatico. Declassando in maniera sconcertante quello che era considerato, in quegli anni, il secondo produttore di smartphone Android più importante al mondo (dietro la coreana Samsung). Questa retrocessione fu dovuta al fatto che i modelli usciti prima di tale riforma nonostante comprendessero ancora i servizi Google non avevano possibilità di aggiornamento.
Il motivo di questa restrizione era molto semplice. Huawei la compagnia di telecomunicazione del Paese del Dragone Rosso risultava nelle elenco delle compagnie straniere ritenute pericolose per la sicurezza nazionale. In particolare con tale società è possibile negoziare solo dopo aver ottenuto il via libera dalle autorità, istituito dal Dipartimento del commercio degli Stati Uniti. Il motivo era quindi la sicurezza nazionale e la protezione dei dati dei cittadini americani. Ora l’asset si è spostato sul settore dell’Automotive.
Altre restrizione commerciali imposte dagli americani
Tra le ultime decisioni prese da Joe Biden prima dell’insediamento del nuovo Presidente, che probabilmente sarebbe stato in parte d’accordo, c’è il divieto di vendita e di importazione negli Stati Uniti di vetture con tecnologie di origine cinese. Tale disposizione comprende non solo l’intero veicolo ma anche i pezzi di ricambio venduti separatamente dalle auto. Ma udite udite questo limite di commercializzazione non è applicato solo al Paese del Dragone Rosso bensì anche alla Russia. Una dichiarazione di guerra? Non possiamo, apertamente, affermarlo. Il motivo principale, infatti, è la sicurezza nazionale. Il Segretario al Commercio degli Stati Uniti, Gina Raimondo, ha dichiarato “un rischio indebito e inaccettabile per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti. Le auto oggi non sono solo acciaio su ruote, sono computer“.
Le attuali autovetture sono dotate di fotocamere, microfoni, sistemi GPS e altre tecnologie connesse a Internet. Si sta cercando quindi di proteggere la privacy dei cittadini americani. L’applicazione di tali norme con i nuovi divieti per i software inizierà a partire dai Model Year 2027, per le parti meccaniche dai Model Year 2030 e in ogni caso a ogni componente dall’1° gennaio 2029. Gli importatori e i costruttori saranno tenuti a presentare ogni anno delle dichiarazioni di conformità per certificare il rispetto delle nuove normative.