La FIAT deve ringraziare la famiglia Ferrari per una serie infinita di motivi. Scopriamo un modello che fece la storia.
Tutte le Ferrari sono spettacolari e un progetto in particolare ha rappresentato una unione inaspettata con il marchio FIAT. La Dino è un’auto che si lega alla breve vita del figlio del Drake, scomparso troppo presto a causa di un male incurabile. L’auto emiliana prese il nome del figlio di Enzo, avuto dalla sua prima moglie Laura Garello.
La Dino prese vita da un accordo tra la FIAT e la Ferrari, siglato per il bisogno della Casa modenese di costruire rapidamente un numero sufficiente di motori Dino, battezzati così perché derivati da un progetto del 1956 dello scomparso figlio di Enzo. Dino era un genio dei motori ma era affetto da distrofia di Duchenne e morì a soli 24 anni. Per il Commendatore di Modena fu un dolore terribile. Il ragazzo sarebbe stato il degno erede del suo impero, avendo anche un’ampia conoscenza della meccanico. Dino realizzò il motore V6 di 1.986 cc per la partecipazione della Scuderia alla categoria propedeutica alla F1.
Al Salone di Torino nel 1969 la Dino 246 lasciò tutti a bocca aperta. Si tratta di una sportiva leggera e dalla carrozzeria sinuosa, rappresentando un passo in avanti rispetto alla 206. La condivisione tecnica tra le “Dino” della Ferrari e quelle FIAT era limitata al motore V6. Per migliorare la tenuta di strada furono apportate delle modifiche al motore, fabbricando un blocco in ghisa più pesante e meno sensibile alle vibrazioni. Essendo piuttosto leggera, la Dino era un’auto veloce e divertente.
Dino, l’intreccio tra FIAT e Ferrari
Sul modello FIAT l’impostazione tecnica era totalmente diversa. Sotto al cofano c’era un motore anteriore, trazione posteriore, avantreno a ruote indipendenti con triangoli sovrapposti, retrotreno a ponte rigido, cambio manuale a 5 marce e freni a disco su tutte le ruote. La prima “Dino” della FIAT a essere svelata, a Torino, nell’autunno del 1966, fu la spider, una biposto più uno disegnata da Pininfarina e non priva di similitudini estetiche coi modelli Ferrari. Nel 1969 entrambe le versioni vennero aggiornate.
Furono fatti degli aggiustamenti tecnici. La potenza fu portata sino a 195 CV a 7600 giri/min e la coppia a 24,1 Kgm a 5500 giri/min. Il tappo del serbatoio non era più esterno come nel precedente modello, ma incastonato e coperto da uno sportellino in tinta. Le migliore tecniche ed estetiche resero la vettura molto appetibile anche per i puristi dal piede pesante. L’auto realizzata tra il 1969 e il 1973 dalla casa automobilistica italiana Ferrari presentava un passo più lungo di 58 mm, la lunghezza totale maggiore di 90 mm e l’altezza di 76 mm.