Quando pensiamo ai motori a batterie delle moderne auto elettriche il pensiero cade subito su Nikola Tesla. Quest’ultimo aveva un noto competitor chiamato Galileo Ferraris. Scopriamo chi fu l’inventore.
Oggi non si fa altro che parlare di tecnologia elettrica. Tutti i top brand hanno scelto di lanciare auto con batterie a ioni di litio per concorrere in una corsa imposta dalle leggi dell’Unione Europea. Dal 2035, nel Vecchio Continente, dovrebbero essere prodotte, esclusivamente, auto elettriche. Non c’è altra strada secondo i burocrati dal pollice verde e il mercato per ora è andato in tilt. Almeno in Italia la tendenza ad acquistare EV è risultata in flessione nel 2024, dopo un leggero hype dei progressisti negli anni precedenti.
C’è chi non riesce a mettere alla pari l’invenzione dei motori a combustione interna con quelli elettrici, ma l’idea delle batterie ha cambiato la storia dell’umanità. Tutto è nato dal campo magnetico rotante, il principio alla base del funzionamento dei motori a corrente alternata (AC). C’è una diatriba tra Galileo Ferraris, fisico e ingegnere italiano, e il noto Nikola Tesla, a cui Elon Musk ha dedicato la sua linea di vetture alla spina.
Galileo Ferraris era un professore ordinario di fisica tecnica al Politecnico di Torino, nonché senatore del Regno d’Italia, per soli tre mesi, prima di perire il 7 febbraio 1897 all’età di 49 anni a causa di una forte polmonite. I suoi studi iniziarono nel 1885, focalizzati sui campi elettromagnetici rotanti e i loro potenziali usi pratici. Nel marzo 1888, Ferraris avanzò i suoi principi in una storica presentazione all’Accademia delle Scienze di Torino. Il principio si basava sull’uso di due correnti alternate e sfasate tra loro per generare un movimento rotatorio. Fu un teorico che non passò all’applicazione pratica delle sue teorie. Di conseguenza non brevettò la sua scoperta e la condivise liberamente con la comunità scientifica.
Motori elettrici, tributo a Nikola Tesla
Negli Stati Uniti, Nikola Tesla stava facendo diverse invenzioni legate alla corrente alternata. Tesla scoprì il principio del campo magnetico rotante indipendentemente più o meno nello stesso identico periodo di Ferraris. Nel maggio 1888, Tesla brevettò negli Stati Uniti un motore a induzione basato proprio su questo principio e svelò il suo lavoro pratico all’American Institute of Electrical Engineers. Entrambi i pionieri dell’elettrico giunsero al campo magnetico rotante in modo indipendente, ma con approcci differenti.
Tesla era un pratico e brevettò le sue scoperte negli USA, avendo anche maggiore visibilità del teorico italiano. Nell’epoca attuale sia Ferraris che Tesla sono osannati per i loro importanti contributi. In Italia, Ferraris è diventato un simbolo tra i ricercatori, mentre Tesla è universalmente riconosciuto come l’inventore. Ferraris avrebbe dovuto passare alla pratica prima di Tesla per essere riconosciuto come l’ideatore numero 1.