Il marchio Alfa Romeo era adorato da Mussolini. Fu la casa automobilistica italiana preferita dal regime fascista.
Benito Mussolini aveva una grande predilezioni per le auto del Biscione e non ne faceva segreto. Una in particolare conquistò il suo cuore, essendo dotata di tante innovazioni tecniche top per l’epoca. Parliamo della 20-30 HP, un’automobile realizzata dal 1914 al 1915 dalla sola ALFA e poi dall’Alfa Romeo dal 1920 al 1921. È stato il primo modello a portare il nome “Alfa Romeo”. In seguito arrivò anche una versione più sportiva, la 20-30 HP ES, dove la S sta per Sport.
Nicola Romeo, ingegnere meccanico di Sant’Antimo, nel 1915 entrò nel capitale societario dell’ALFA. L’ Anonima Lombarda Fabbrica Automobili era stata fondata a Milano nel 1910, grazie all’acquisto di alcune azioni. Nel giro di due anni Romeo assunse il controllo della società e decise di adottare la denominazione “Società Anonima Italiana Ing. Nicola Romeo”. Si concentrò nella fabbricazione di munizioni, motori aeronautici su licenza Isotta Fraschini e attrezzature da miniera, che erano essenziali nelle trincee del fronte di guerra italiano, fermando la produzione di auto durante la guerra.
Una volta conclusa la prima guerra mondiale, Romeo pensò bene di riconvertire le attività dell’azienda nella produzione di autovetture a uso civile Difatti, l’atto ufficiale della nascita dell’Alfa Romeo è datato 3 febbraio 1918 e venne firmato dal notaio Federico Guasti di Milano. La 20-30 HP, discendente diretta della 24 HP, rappresentò il primo modello da strada a essere commercializzato con la nuova denominazione della realtà aziendale di Arese. Il brand Alfa Romeo si era già fatto notare il 23 novembre 1919 con una versione da competizione della 40-60 HP, che prese parte alla mitica Targa Florio. Modelli iconici ne ha prodotti la Casa di Arese.
Mussolini, l’Alfa Romeo nel cuore
La vettura è la serie “E” della 24 HP con delle innovazioni tecniche. La vettura venne realizzata da Giuseppe Merosi e sotto al cofano presentava un motore a quattro cilindri in linea da 4.084 cm³ di cilindrata ma con potenza portata a 49 CV a 2400 giri/min, grazie ad una nuova messa a punto ed un nuovo comando della distribuzione a catena. I tecnici allargarono le carreggiate a 1450 mm per perfezionare la guida nel misto. Quest’Alfa Romeo raggiungeva una velocità massima di 115 km/h.
La 20-30 HP venne proposta con due tipi di carrozzeria, torpedo o limousine. Si tratta di un’auto di lusso che venne adottata anche dal Regio Esercito. Vennero richiesti 380 telai da carrozzare nei modi più funzionali.
Il prezzo della vettura milanese completa era di circa 35.000 lire (più del triplo di una Ford Modello T) e solo per ricchi. Mussolini aveva buon in gusto in materia di automobili. Anche se le considerava troppo care il Duce collezionò diversi iconici modelli della Casa di Arese.