Presti l’auto a tuo figlio? Rischi 3.000 euro di multa: l’assurda legge del Codice della Strada che fa infuriare tutti

In base ad un articolo del Codice della Strada c’è una multa fortissima in casa di prestito. Scopriamo in che circostanza tale contravvenzione può avvenire.

Il principio secondo cui le auto non andrebbero prestate ad amici e conoscenti può risultare validissimo, ma cosa accade se la richiesta arriva da un parente? Ad esempio un figlio può avere l’esigenza di guidare, sia per motivi personali che di sicurezza, ed è portato ad imparare a guidare al volante di una vettura di famiglia. L’auto in questione è intestata al papà o alla mamma, ma vi sono casi in cui c’è di mezzo anche il nonno o la nonna.

Prestito auto al figlio
Leggi sul prestito delle auto – Quattromania.it

Prestare una vettura comporta numerosi rischi. Gli episodi più spiacevoli legati all’abitudine di prestare l’auto ruotano intorno all’assicurazione. Quando il soggetto a cui si presta il veicolo, infatti, è coinvolto in un incidente stradale ed è il responsabile occorre osservare attentamente le possibili conseguenze. Il Codice Civile, in determinati frangenti, stabilisce che il proprietario del mezzo interessato ha una responsabilità oggettiva.

Se la macchina è coperta da regolare polizza RC Auto obbligatoria per legge e il veicolo di sua proprietà è responsabile del sinistro, allora è tutelato ma vedrà l’aumento della classe di merito, con probabile aumento anche del premio assicurativo da versare l’anno dopo. Si tratta, in ogni caso, di un danno importante, soprattutto in tempi di crisi dove ogni euro ha una importanza capitale.

Codice della Strada, la legge che vi farà passare la voglia di prestare l’auto

Le nuove norme del Cds, entrate in vigore lo scorso 14 dicembre, hanno introdotto nuove disposizioni. L’articolo 94, comma 4-bis, del Codice della Strada è già stato introdotto nel 2014 ed è tuttora in vigore. Il testo stabilisce che chiunque può guidare una vettura di cui non è proprietario, ma in alcuni casi esiste un limite temporale. L’articolo 94 stabilisce che familiari e conviventi del proprietario possano guidare l’auto per tutto il tempo necessario. In caso di controlli da parte delle forze dell’ordine, infatti, queste potranno verificare negli appositi database l’appartenenza del conducente al nucleo familiare. Quindi, ad esempio, una moglie può dare la propria auto al marito o ai figli, e viceversa, senza doversi preoccupare della durata del prestito.

Codice della Strada, la legge sul prestito
Il prestito dell’auto al figlio – Quattromania.it

C’è una eccezione. Un familiare che non convive con il proprietario del veicolo perché ad esempio un figlio risiede in un luogo diverso dai genitori, viene considerato estraneo al nucleo, e deve quindi rispettare il limite dei 30 giorni e nel caso procedere con la comunicazione alla Motorizzazione Civile. Le multe partono da circa 700 euro e possono arrivare a superare i 3mila euro e “la carta di circolazione è ritirata immediatamente da chi accerta le violazioni previste nei commi 4 e 4-bis ed è inviata all’ufficio competente del Dipartimento per i trasporti terrestri, che provvede al rinnovo dopo l’adempimento delle prescrizioni omesse”, in base a quanto prescritto nel Cds.

Gestione cookie