Tutte le Ferrari hanno un’anima unica e speciale, ma non tutte hanno fatto la storia in positivo. Un modello rappresentò la svolta per un nuovo corso sotto la guida di Luca Cordero Montezemolo.
Nel 1973 Luca Cordero Montezemolo entrò nel mondo Ferrari come assistente del Drake e responsabile della Squadra Corse. Il bolognese festeggiò il Campionato mondiale costruttori di Formula 1 per tre anni di seguito, dal 1975 al 1977, vincendo due campionati mondiali piloti con Niki Lauda nel 1975 e 1977. Al termine di quell’anno lasciò il suo incarico nell’organigramma della Casa Modenese per diventare responsabile delle relazioni esterne alla FIAT e Presidente della Sisport FIAT.
Dopo la morte di Enzo Ferrari il marchio del Cavallino piombò in una crisi profonda. Nel 1991 il bolognese venne inserito in qualità di Presidente della Rossa nella posizione più importante dall’alto della sua esperienza. Ricoprì questo ruolo sino al 2014. Scelse Jean Todt e, sotto la guida del francese, la Ferrari, dopo 20 anni, nel 1999 vinse il Campionato mondiale costruttori di Formula 1, e nel 2000, anche il Campionato mondiale piloti con Michael Schumacher. Si aprì il cosiddetto quinquennio aureo che ebbe delle ricadute importanti sul prodotto stradale.
Quando Montezemolo prese le redini della Casa modenese veniva prodotta una vettura che oramai era molto datata sul piano tecnico. Parliamo della 348, una vettura a motore centrale realizzata a partire dal 1989 nelle versioni TB, TS e successivi sviluppi in sostituzione della Ferrari 328. È stato l’ultimo modello dell’”epoca Enzo Ferrari”. Il primo progetto della 348 risaliva al 1980 mentre quello definitivo venne sviluppato già nel 1985. Il Drake morì 3 anni dopo e la 348 venne commercializzata dopo la scomparsa del fondatore della casa di Maranello.
L’ultima Ferrari del Drake
Il nome dell’auto nasceva dall’indicazione numerica della cilindrata, 3,4 litri (3.405 cm³ per l’esattezza) da cui 34, seguita dal numero dei cilindri 8. Le sigle “TB” e “TS” stavano, rispettivamente, per “Trasversale Berlinetta” e “Trasversale Spider”. Il termine “Trasversale” nacque dalla posizione del cambio rispetto all’asse longitudinale dell’auto. Il motore V8 è, invece, montato longitudinalmente. Il design della 348 fu opera di Leonardo Fioravanti ed era valida, ma il resto lasciava molto a desiderare.
La 348 sembrava uscita da un’altra epoca. Per l’ex direttore tecnico Mauro Forghieri e l’ex ingegnere Nicola Materazzi venne considerato “il peggior progetto mai realizzato in Ferrari” e un’ “auto instabile e pericolosa”, mentre l’ex presidente Luca Cordero di Montezemolo, arrivato in Ferrari con la 348 già sul mercato, la ricorda come una “macchina di m***a, che fa rumore e non si muove”.