Il settore auto è sempre più in crisi, ed è appena arrivata una notizia che tutti speravano di non dover sentire. Un colosso del settore è fallito.
Non c’è alcun segnale positivo proveniente dal segmento auto, un settore in crisi da anni e che non riesce a vedere la luce in fondo al tunnel. Il dominio europeo è finito da tempo e le grandi case sono in crisi nera, a cominciare da colossi come Volkswagen e Stellantis, che rischiano di essere del tutto inghiottiti da questa situazione. La prima ha annunciato tagli di miliardi di euro, e sposterà la produzione della storica Golf dalla sede di Wolfsburg in Messico.
Stellantis ha ridotto la produzione di auto in Italia di circa 300.000 unità nel 2024 rispetto all’anno precedente, ed anche nel resto d’Europa e del mondo, sta pagando il crollo di vendite che era già stato preannunciato alla fine del primo semestre. Insomma, una situazione esageratamente negativa, e non sembrano esserci grandi possibilità di vedere le cose migliorare nel breve periodo. Con le grandi case in caduta libera, la situazione è nera anche per chi produce componenti e per i fornitori del settore, che ovviamente hanno meno lavoro da poter svolgere. Dalla Germania è arrivata l’ufficialità di una sanguinosa bancarotta.
Negli ultimi mesi, dalla Germania abbiamo avuto notizie molto negative per quanto riguarda il settore dei produttori di componenti, con il fallimento della Gerhardi ed i migliaia di licenziamenti decisi da Bosch e Schaeffler. Il 2025 non parte meglio in tal senso, visto che il gruppo Mbw ha annunciato ufficialmente la bancarotta. Si tratta di una realtà che è specializzata nella finitura superficiale dei metalli con sede a Rheinmunster, nel Baden-Wurttemberg, ma con stabilimenti anche a Lichtenau, Einbeck, Sommerda, Muhlhausen ed Hartha. Le varie società di questo gruppo hanno presentato istanza di insolvenza al tribunale distrettuale di Baden-Baden.
I giudici hanno deciso di accogliere la richiesta, ed ora la pratica verrà gestita dallo studio legale Schultze & Braun ed a Dirk Pehl. Secondo quanto emerso sino ad ora, i 320 dipendenti del gruppo saranno tutelati dalle indennità previste dalle varie normative tedesche, ma solamente sino a tutto il mese di febbraio. Il gruppo, dal canto suo, potrà invece beneficiare della protezione da eventuali proteste dei creditori. In ogni caso, la notizia è drammatica ed evidenzia, semmai ce ne fosse bisogno, la situazione nera in cui versa il settore.
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