Il destino della Ferrari è legato, come quello di altre case produttrici, alle scelte politiche che stanno portando avanti i politici a Bruxelles. Ecco i piani del Cavallino.
Chi acquista una Ferrari, solitamente, non è un persona ordinaria. Si tratta di automobilisti che appartengono a una ristrettissima cerchia di amanti delle quattro ruote che non si accontentano se non del massimo. Chi sceglie un gioiello della Casa modenese vuole prima di tutto performance da sballo, un sound riconoscibile a 1 km di distanza e un piacere di guida estremo.
Tutto questo si coniuga oggi nelle opzioni termiche o ibride. Tutto quello si discosta da un V12, secondo Enzo Ferrari, già non era in linea con la sua idea di sportività. Oggi, seguendo il diktat dell’era ibrida della Formula 1, alcune vetture del Cavallino Rampante sono state alimentate da motori V6 e V8 con una parte elettrica. Il top di gamma è la SF90 Stradale che è stata anche la prima ibrida PHEV (Plug-in Hybrid Electric Vehicle) della storia del marchio.
La supercar, grazie alla combinazione del V8 e del pacco batterie agli ioni di litio, raggiunge i 1000 CV. Si tratta di un condensato di tecnologia estrema, frutto dell’esperienza nella massima categoria del Motorsport. Si tratta di una vettura che ha fatto la storia e ha tracciato un nuovo corso. C’è, però, un problema chiamato 2035 che sta facendo tremare le gambe anche a un gigante come Ferrari. La dead line sui motori termici, ibridi compresi, ha portato il Presidente John Elkann e l’amministratore delegato, Benedetto Vigna, ad allargarsi anche al settore delle full electric.
Enzo Ferrari, probabilmente, non avrebbe accettato di far crescere il business promuovendo un SUV come la Purosangue (che almeno vanta un V12) o, peggio ancora, una full electric. Se la Purosangue ha rappresentato una scelta di allineamento ai top brand mondiali, discorso diverso sarebbe per le full electric del Cavallino. La prima dovrebbe arrivare alla fine del 2025. Il sound fake di un potente V12 che sarà fedelissimo alla realtà potrebbe far venire l’orticaria ai puristi.
Nonostante la promozione della prima supercar elettrica. Benedetto Vigna, CEO della Ferrari, in una recente intervista alla BBC ha parlato di imposizione (da parte delle istituzioni europee con l’obbligatorietà di EV) arrogante per la clientela perché è “il cliente che deve scegliere se sogna un’automobile con motore a combustione interna, un’ibrida o un’elettrica“.
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