La Cina è un paese che ha fatto passi da giganti nel mondo delle quattro ruote, ma ora sembra rifiutarsi di investire in una motorizzazione.
Il mondo delle quattro ruote affronta anni molto complicati, soprattutto sul fronte europeo e statunitense, dove l’automotive è sempre stato fiorente e ricco di costruttori forti e popolari in tutto il globo. Al giorno d’oggi, tuttavia, le cose sono cambiate, ed è la Cina che ha iniziato a dettare le regole del gioco, divenendo il primo produttore ed esportatore di auto a livello globale. Il paese del Dragone ha sfruttato al meglio la transizione verso l’elettrico, portando al debutto sul mercato una serie di nuovi marchi.
La Cina ha acquisito un enorme vantaggio sul fronte della produzione delle batterie, che avviene a prezzi molto più bassi rispetto alle case europee. In questo modo, le BEV cinesi vengono venduti a costi molto più contenuti, e questo le rende molto più facili da acquistare per la clientela. L’elettrico ha dunque dato modo a questo paese di emergere sul settore automotive, ma non c’è alcuna intenzione di investire in maniera importante su un altro tipo di tecnologia. Ecco di quale si tratta.
Tutti i costruttori ed i paesi del mondo stanno investendo verso delle fonti rinnovabili, e ciò vale anche per i carburanti. Un’opzione interessante, oltre all’elettrico, è il motore ad ammoniaca, di cui tanto si è parlato in questi mesi. Il costruttore cinese GAC ha appena svelato un motore ad ammoniaca, mentre l’idrogeno non è nei piani del paese del Dragone. L’ammoniaca, passo dopo passo, sta guadagnando sempre più fiducia e sono diversi i progetti che prevedono lo sviluppo di questo tipo di motore, che con GAC potrebbe seriamente diventare un’alternativa sia all’elettrico che alla benzina.
Infatti, il nuovo motore produce la potenza di ben 160,92 cavalli, con una notevole affidabilità secondo quelli che sono stati i primi test. Cosa più importante, è stato registrato un calo del 90% delle emissioni di carbonio rispetto ai tradizionali combustibili fossili, un passo in avanti notevole verso la mobilità sostenibile. La Cina, dunque, fa progressi in ogni campo, ma come detto, l’idrogeno non sembra essere un’alternativa percorribile.
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