Il Deus ex machina dei successi della Ducati, Luigi Dall’Igna, si è sbilanciato sull’organizzazione della Honda. Ecco la verità sui problemi del colosso giapponese.
Per anni la Honda ha dominato la scena, grazie soprattutto alle gesta di Mick Doohan, Valentino Rossi, Casey Stoner e Marc Marquez. Il team più forte ha avuto la capacità di attirare i migliori talenti in circolazione in diverse epoche della classe regina, ma oggi il place to be è Borgo Panigale. Chiunque voglia lottare per la corona iridata vuole una Ducati Desmosedici.
La concorrenza, negli ultimi anni, si è allontanata dalla vetta. In questo scenario di dominio assoluto del costruttore emiliano, forse, la scelta più saggia l’ha compiuta la Suzuki. Il major nipponico decise di lasciare nonostante dei risultati discreti, forse per non fare la fine in pista di Yamaha e Honda. Non sono arrivati podi né piazzamenti in linea con gli obiettivi stagionali per la HRC nel 2024. Per la Honda l’addio di Marc Marquez è pesato come un macigno e il giovane Luca Marini, fratello minore di Valentino Rossi, non è servito per sviluppare la RC213V.
I costruttori giapponesi sono già focalizzati al 2027, anno della rivoluzione tecnica che ridurrà la cilindrata delle MotoGP a 850 cc. Gigi Dall’Igna ha fatto alcune interessanti rivelazioni sulla Honda e su quello che potrebbe essere il loro prossimo futuro. Si parla già del possibile approdo di Acosta, ma quartetto di piloti è anche valido ma a mancare è una organizzazione tecnica in stile Ducati. In Europa c’è una concezione diversa di lavoro rispetto a come in Giappone impostano le risorse per i reparti corse. La Desmosedici è la moto da battere ma il gap sembra essere ancora piuttosto ampio.
Per rialzare la china, la Honda ha scelto di accaparrarsi Romano Albesiano, uno dei tecnici chiave dell’exploit dell’Aprilia degli ultimi anni. La squadra giapponese è relegata da troppo tempo nelle ultime posizioni della classifica costruttori. Dall’Igna ha ricevuto una proposta dalla Honda ma ha deciso di rifiutare, non volendo tradire i valori della Ducati. In questo momento non avrebbe alcun senso sposare un nuovo progetto non congeniale alla visione del progettista veneto.
Gigi Dall’Igna, in una lunga intervista rilasciata ad AMCN, ha annunciato: “A livello finanziario avrà più risorse, ma dovrà affrontare una mentalità e una filosofia di lavoro completamente diverse. Non penso che sarà così facile. Ci vuole tempo per costruire una struttura funzionale. Servono le persone giuste per sviluppare idee, concetti e soluzioni, e questo non avviene dall’oggi al domani”.
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