La verità sulla morte di Luca Salvadori: il padre racconta il motivo della sua scomparsa (VIDEO)

Il rider Luca Salvadori ha perso la vita dopo un incidente drammatico a Lipsia. Suo padre è uscito allo scoperto per annunciare le ragioni del crash fatale.

Luca è scomparso il 14 settembre 2024. Suo padre Maurizio è il fondatore e il direttore della scuderia automobilistica Trident Racing. Salvadori è scomparso a 32 anni, all’ospedale di Lipsia, a seguito delle ferite riportate in un incidente avvenuto sul circuito stradale di Frohburg, nel contesto del campionato IRRC Superbike.

La verità sulla morte di Luca Salvadori
Appello Luca Salvadori del padre (Instagram) Quattromania.it

Nel giorno della sua morte i piloti del Team Pistard, diretti avversari nel National Trophy 1000, hanno scelto di non partecipare alle ultime due corse della stagione, permettendo a Luca di diventare campione nel National Trophy 1000 2024, vittoria ufficializzata il 29 settembre. I funerali si sono svolti presso la basilica di Santa Maria delle Grazie a Milano, alla presenza di migliaia di persone che hanno amato il milanese.

Dopo mesi sul canale YouTube di Luca suo padre Maurizio, in modo toccante, ha parlato del tragico epilogo durante la corsa in moto in Germania. In occasione dell’Internacional Road Racing Championship, un campionato due ruote piuttosto noto in Europa, Luca Salvadori ha sbattuto violentemente a terra contro delle balle di fieno, venendo poi soccorso in condizioni disperate per poi morire poco dopo l’arrivo in ospedale. Nessuno aveva compreso, esattamente, la dinamica dell’incidente di Luca che per evitare un collega è caduto e non ha trovato le barriere protettive fissate in modo corretto.

Luca Salvadori, zitti tutti parla suo padre

Nel video pubblicato dal padre sul canale YouTube del figlio è emersa tutta la verità. “Con le dovute precauzioni o semplicemente con l’applicazione delle norme l’esito dell’incidente sarebbe stato diverso“, sono le parole di Maurizio, deluso dai responsabili dell’organizzazione della gara.

[Un altro pilota] prende una traiettoria stranissima – ha spiegato suo padre – piomba davanti alla moto di Luca, che è costretto a spostarsi a sinistra e ad andare sull’erba. A quel punto cade, la moto arriva per prima contro le barriere e le sposta perché non sono fissate come da normativa. Si apre un varco su cui arriva Luca, direttamente sulle balle di paglia. Purtroppo, l’impatto è a 102 km/h.

Queste protezioni ad aria non erano omologate, non erano fissate a terra come da regolamento e sembra che siano barriere protettive utilizzate per le corse ciclistiche. E le balle di paglia, pressate meccanicamente e non più come quelle di una volta, sono vietate dal 2018. Non ci vuole molto a capire che in uscita da una curva da 250 km/h non si possono mettere delle barriere di questo tipo. Se fossero state posizionate in modo parallelo alla pista e non frontale, è chiaro che gli esiti sarebbero stati completamente diversi, senz’altro non fatali“, ha concluso Maurizio Salvadori.

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