Ferrari, lo sfizio di Elkann e FIAT scaricata: la mossa che fa imbufalire gli operai

John Elkann ricopre vari ruoli all’interno delle aziende di famiglia, e con la Ferrari ha scelto di comportarsi in maniera diversa. Ecco i dettagli.

La famiglia Agnelli si è legata nel corso degli anni Settanta a quella degli Elkann, dando origine ad una delle casate più potenti in Italia, in Europa e nel mondo intero. Al giorno d’oggi, l’uomo più potente in assoluto è senz’altro John Elkann, che ha un patrimonio di ben 2,5 miliardi di dollari secondo Forbes, e che ricopre una serie di ruoli che lo rendono molto impegnato nelle proprie giornate. John è infatti presidente della Ferrari e di Stellantis, nonché della Fondazione Giovanni Agnelli.

John Elkann ecco la scelta
John Elkann presidente della Ferrari (ANSA) – Quattromania.it

Inoltre, è da anni l’amministratore delegato di Exor, la holding finanziaria con sede in Olanda che controlla tutte le aziende di famiglia, tra cui anche la Juventus. In sostanza, John Elkann è un uomo che ha le mani in pasta ovunque, e che tempo fa ha fatto anche una scelta singolare. Nelle prossime righe, andremo a svelarvi la curiosa disparità di trattamento che c’è stata tra FIAT e Ferrari, due tra i più importanti gioielli di famiglia che, allo stato attuale delle cose, vivono momenti ben diversi.

John Elkann, ecco cosa ha fatto con la Ferrari

Dal 2018, dunque, John Elkann ha assunto il ruolo di presidente della Ferrari, andando così a rimpiazzare il compianto Sergio Marchionne. Quasi tre anni più tardi è stato fondato il gruppo Stellantis dalla fusione tra FCA PSA, ed il rampollo della famiglia Agnelli è stato scelto come presidente della holding multinazionale olandese. Come avrete notato, Elkann ha deciso di non inserire la Ferrari all’interno di Stellantis, pur essendo di proprietà di Exor, restando in ogni caso sotto il suo controllo.

Ferrari F80 grande scelta
Ferrari F80 in mostra (Ferrari) – Quattromania.it

John Elkann ha lasciato la Ferrari indipendente sotto diversi punti di vista, mantenendo il controllo di un’azienda che da sola vale più di tutta Stellantis. La FIAT, ad esempio, è finita nel vortice di chiusure e di licenziamenti scatenati dalla holding, mentre la Ferrari è diventata più potente che mai, a conferma di come la mossa di lasciarla indipendente abbia pagato. La produzione delle auto del Cavallino, di circa 13.000 auto l’anno, è rimasta sempre a Maranello, al contrario di quello che è accaduto alla casa di Torino, che ormai ha sempre meno a che fare con l’Italia. E con un futuro tutt’altro che positivo davanti a sé.

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