Con l’arrivo del 2025, gli automobilisti italiani si trovano ad affrontare nuovi aumenti dei pedaggi autostradali. I rincari, ufficializzati a partire dal 1° gennaio, coinvolgono circa il 50% della rete nazionale.
Gli aumenti che variano dall’1,6% all’1,8%, a seconda delle tratte. Ma quali sono le autostrade interessate dagli incrementi e quali tratte hanno registrato i rincari più significativi? Vediamolo nel dettaglio.
I rincari nel dettaglio
Il principale aumento, pari all’1,8%, riguarda le tratte gestite da Autostrade per l’Italia (Aspi), che copre circa 2.800 chilometri di rete, quasi il 50% del totale. L’incremento è stato calcolato per adeguarsi all’inflazione programmata del 2025, come stabilito dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit) e dall’Autorità di Regolazione dei Trasporti (Art).
Anche la concessionaria Salerno-Pompei-Napoli, che gestisce il tratto autostradale A3, ha applicato un incremento dell’1,677%. Tuttavia, la situazione non è uniforme su tutta la rete: le altre 22 concessionarie non hanno introdotto variazioni, mantenendo stabili le tariffe.
Le tratte interessate dagli aumenti
Ecco l’elenco delle principali tratte autostradali dove i pedaggi sono aumentati:
- A1 (Autostrada del Sole): Milano-Napoli
- A3 (Napoli-Salerno): Napoli-Salerno
- A4 (Serenissima): Milano-Brescia Ovest
- A8/A9 (Milano-Laghi): Milano-Varese e Lainate-confine con la Svizzera
- A12 (Autostrada Azzurra): Genova-Sestri Levante e Civitavecchia-Roma
- A14 (Adriatica): Bologna-Taranto
- A26 (Autostrada dei Trafori): Genova Voltri-Innesto SS33.
Gli aumenti non sono però gli stessi per tutte le tratte: ad esempio, sull’A3 il rincaro è stato leggermente inferiore rispetto a quello applicato da Aspi.
Perché questi aumenti?
Gli incrementi del pedaggio autostradale rispondono a un adeguamento periodico richiesto per far fronte all’inflazione e agli aggiornamenti dei Piani Economico-Finanziari (Pef) delle concessionarie.
Questi aggiornamenti mirano a garantire la sostenibilità economica del sistema autostradale, coprendo i costi di manutenzione, gestione e miglioramento delle infrastrutture.
Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha spiegato che, senza gli sconti generalizzati applicati da Aspi, l’aumento sarebbe potuto arrivare fino al 3%. Questa misura è stata adottata per limitare l’impatto sui portafogli degli automobilisti.
Come risparmiare sui pedaggi
Nonostante i rincari, esistono alcune strategie per ridurre i costi del pedaggio autostradale:
- Utilizzare il Telepass: Offre sconti dedicati ai pendolari e tariffe agevolate per chi percorre frequentemente le stesse tratte.
- Sfruttare le promozioni: Alcune concessionarie propongono sconti stagionali o legati a specifiche tratte.
- Informarsi sulle offerte speciali: Ad esempio, il Telepass Plus consente di ottenere ulteriori agevolazioni, non solo sui pedaggi ma anche su parcheggi e altri servizi.
Il costo medio dei pedaggi nel 2025
Nel 2025, le tariffe medie per i pedaggi autostradali oscillano tra i 7 e i 13 centesimi di euro per chilometro per i veicoli di classe 1 (auto). Il costo finale dipende dalla distanza percorsa, dalla classe del veicolo e dal sistema di pagamento utilizzato.
Ad esempio, un viaggio da Milano a Bologna (circa 215 km) costa circa 19-20 euro per un’auto, mentre tratte più lunghe come Roma-Napoli (225 km) si aggirano sui 22-23 euro.
Per i mezzi pesanti, invece, le tariffe sono significativamente più alte e variano in base al peso e alla lunghezza del veicolo. Ad esempio, un camion può pagare oltre 40-50 euro per un tragitto come Milano-Bologna.
Conclusioni
Gli aumenti dei pedaggi autostradali del 2025 rappresentano un adeguamento inevitabile ma contenuto, grazie agli sconti applicati da alcune concessionarie. Tuttavia, è fondamentale che gli automobilisti siano informati sulle tratte interessate e sulle modalità per risparmiare. Con una pianificazione adeguata, è possibile mitigare gli effetti di questi rincari e continuare a viaggiare sulle autostrade italiane in modo conveniente e consapevole.