Il gruppo Stellantis è spesso finito sotto accusa per decisioni non proprio ben viste nel nostro paese. Ora arriva un’altra scelta che fa discutere.
Da poco più di un mese è iniziata una nuova era per il gruppo Stellantis, che è alla ricerca di un nuovo CEO dopo le dimissioni di Carlos Tavares. Il top manager portoghese ha deciso di abbandonare la nave che affonda, vale a dire il gruppo di cui è presidente John Elkann che ha vissuto un 2024 da incubo, contraddistinto dal crollo delle vendite e degli utili di cui da tempo sentiamo parlare. La situazione è molto seria anche per il nostro paese, dove la holding multinazionale olandese è attualmente l’unico produttore di auto.
Prima dell’arrivo di Stellantis, in Italia venivano prodotte circa 1 milione di auto all’anno, ma dopo pochi anni siamo sotto le 400.000 unità. Il risultato è ovviamente drammatico per la nostra filiera automotive, con migliaia e migliaia di posti di lavoro che sono stati tagliati e stabilimenti chiusi, sino a portare la produzione di auto di marchi italiani all’estero, senza guardare in faccia i tanti operai che sono in seria difficoltà. Il gruppo ha ora deciso di vendere un’altra celebre azienda italiana, che ora finisce nelle mani degli americani.
Un’altra tegola per la nostra industria è stata appena ufficializzata. Stellantis ha venduto il 50,1% della piemontese Comau agli americani di One Equity Partners, vale a dire una società di private equity specializzata nel mercato medio. Ora sarà quest’azienda a possedere la maggioranza di Comau, da sempre specializzata in automazione industriale e robotica avanzata. La holding multinazionale olandese mantiene la quota del 49,9%, e resta come socio di minoranza attivo per curare la parte europea delle lavorazioni di questa azienda.
Stellantis ha ricevuto l’ok dall’Europa e dal governo italiano per la vendita, e l’obiettivo è quello di garantire, tramite questa operazione, un futuro a Comau. La controllata di John Elkann potrà così concentrarsi sulla risoluzione, o presunta tale, della situazione di crisi che la sta vedendo coinvolta sul mercato dell’auto, con tantissimi posti di lavoro a rischio e stabilimenti che potrebbero chiudere o vedere la loro attività fortemente ridotta. In ogni caso, un’altra eccellenza italiana è ora passata sotto il controllo maggioritario di un gruppo straniero, in quella che è una svendita del nostro paese che pare ormai inesorabile.
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