Chi ha apprezzato, negli ultimi anni, le imprese di Marc Marquez in pista non potrà non concordare con le parole di Paolo Simoncelli.
Vi sono campioni intramontabili che non hanno nessuna intenzione di farsi da parte. Marc Marquez, dopo le 4 operazioni alla spalla destra, sembrava un pilota finito. Ogniqualvolta rimontava sulla Honda c’erano sensazioni sempre più negative. Difatti, la HRC senza di lui è piombata nelle ultime posizioni della classifica costruttori. Marc Marquez, da sempre, ha fatto la differenza sulla RC213V prima del drammatico infortunio di Jerez de la Frontera 2020.
Il suo obiettivo sarà quello di ripetere le imprese leggendarie compiute nello scorso decennio anche in sella alla Rossa. La Ducati ha fiutato l’affare quando Marc, alla fine del 2023, ha accettato il compromesso di correre un anno nel team satellite Gresini Racing, mettendosi a disposizione della Casa di Borgo Panigale. Dopo pochi GP era palese che il malessere del nativo di Cervera era legato, esclusivamente, ad una Honda non competitiva nei 4 anni precedenti avari di soddisfazioni. Il feeling con la Desmosedici GP23 è stato immediato.
Marc è tornato a respirare la zona d’alta quota della graduatoria, lottando per podi e vittorie. Ha riprovato il gusto dello champagne dal primo gradino del podio e ha scalzato nelle preferenze di Tardozzi e Dall’Igna sia Enea Bastianini, teammate di Bagnaia nelle ultime 2 stagioni, che il neo campione del mondo Jorge Martin. Una scelta che ha fatto discutere ma secondo Paolo Simoncelli, fan del nativo di Cervera, è condivisibile perché MM93 è un talento eccezionale.
La MotoGP affronterà una delle stagioni più emozionati di sempre, con il duello preannunciato tra Bagnaia e Marquez. Saranno loro i protagonisti in pista. “Su Marc Marquez non mi sbagliavo“, ha ammesso Paolo Simoncelli ai colleghi di Motosan, riferendosi alla fiducia che lui ha sempre riposto nei confronti del talento spagnolo, sin da quando affrontare le classi minori del Motomondiale. Il feeling non è mai mancato, nemmeno con Valentino Rossi.
Il papà di Marco è tornato a parlare anche di Jorge Lorenzo e Dani Pedrosa, competitor di Marco in quegli anni: “Jorge era stato uno dei primissimi a capire la forza di Marco, sapeva che era molto difficile da superare. Oggi, quando ci capita di incontrarci, ci abbracciamo profondamente. Ho molta ammirazione per lui. Pedrosa fu il primo pilota che venne ad abbracciarmi quando Marco morì, mi trasmise qualcosa di così bello e profondo che spiegarlo è davvero difficile, anche al giorno d’oggi“.
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