Una ben nota superstrada italiana sta per diventare a pagamento, un altro schiaffo agli automobilisti che cercando di risparmiare. I dettagli.
Gli aumenti riguardano ormai la quotidianità dei cittadini italiani, che in ogni ambito sono soffocati da prezzi che continuano a salire, nonostante delle buste paga che, beffardamente, non fanno mai dei passi in avanti. A creare discussioni e polemiche è ora il caso di una superstrada che è pronta per diventare a pagamento, andando così a gravare e non poco sui bilanci dei pendolari che, ogni giorno, la dovranno attraversare per motivi lavorativi.
Ma dove si trova questa superstrada? Parliamo della celebre Milano-Meda, che potrebbe costare dai 4 ai 6 euro al giorno, e che tra meno di due anni dovrebbe diventare a pagamento a tutti gli effetti. Tutto ciò diventerà realtà quando saranno completati i lavori della tratta B2 di Pedemontana, e solo in quel momento avremo i prezzi definitivi. Tuttavia, alcuni esperti hanno già stimato nei numeri precedenti la cifra da spendere tra andata e ritorno, che potrebbe corrispondere ad 80-120 euro al mese a seconda dei punti di ingresso.
Superstrada, tutto confermato per la Milano-Meda
Secondo ciò che è emerso in questi mesi, il tratto della Milano-Meda che diventerebbe a pagamento è lungo solamente 12 km, per cui, le cifre che vi abbiamo riportato in alto non sono affatto contenute. Le polemiche non sono mancate, con la notizia del passaggio a pagamento di questa superstrada che era arrivata in estate e si è trascinata sino a pochi giorni fa. Il Consiglio Regionale della Lombardia ha ora bocciato la gratuità della Milano-Meda, ufficializzando che sarà a pagamento, ponendo fine a tutti i ricorsi possibili.
Nel corso della discussione sul Bilancio di previsione 2025-2027 di Regione Lombardia, il Consiglio Regionale ha bocciato l’ordine del giorno presentato dal consigliere del Partito Democratico Angelo Orsenigo, il quale chiedeva di far restare gratuito il tratto incriminato della superstrada Milano-Meda. Non sono mancati gli alterchi tra coloro che erano presenti, con alcuni che erano a favore della tutela degli automobilisti, ma alla fine si è deciso per la linea dura. L’ennesimo sfregio ai cittadini, a questo punto, è stato ufficialmente compiuto.