Il gruppo Stellantis è sempre al centro di furiose polemiche a causa dello stop ad uno degli stabilimenti più noti. Ecco cosa sta accadendo.
Non si placano le polemiche e le critiche ai danni del gruppo Stellantis, unico produttore di auto in Italia, che ha portato ad un vero e proprio crollo i volumi di veicoli che vengono realizzati annualmente nel nostro paese. Fino al 2020, venivano costruite in Italia sino ad un milione di modelli, ed oggi siamo sotto le 400.000 unità. La situazione è destinata a peggiorare in futuro, dal momento che uno degli stabilimenti più noti resterà fermo ancora per alcuni mesi, inguaiando e non poco i lavoratori.
Nel corso degli ultimi giorni, si è tanto parlato del sito di produzione di Pomigliano d’Arco, dove nasce, tra le altre, anche la FIAT Panda, l’auto più venduta in Italia. I guai non sono di certo finiti, dal momento che ora Stellantis ha in mente un prolungato stop per Mirafiori, alle porte di Torino. Qui viene prodotta la FIAT 500 elettrica, che si è però rivelata un flop sotto il profilo delle vendite, e che non richiede elevati livelli di produzione. In attesa del ritorno della versione ibrida a benzina, è stata presa una decisione drastica.
Il responsabile della divisione europea di Stellantis ed ex CEO dell’Alfa Romeo, ovvero Jean-Philippe Imparato, ha comunicato che Mirafiori è centrale per la holding multinazionale olandese, e che qui verrà prodotta la prossima 500 Hybrid, a partire dalla fine del 2025. Sino a quel momento, o poco prima, Mirafiori resterà chiuso, dal momento che la produzione verrà ripresa solamente ad agosto 2025, con 1.005 lavoratori in cassa integrazione, un disastro totale a livello gestionale. Tutti gli impiegati sulla linea della 500 elettrica, sino alla prossima estate, resteranno a casa e con gli stipendi pesantemente ridotti.
La notizia è stata comunicata dal sindacato Fiom-Cgil dopo un incontro avvenuto tra la direzione di Stellantis ed i delegati sindacali. Ancora una volta, si farà leva sugli ammortizzatori sociali, ovvero soldi che lo stato prende dai contribuenti. Gianni Mannari, responsabile Fiom-Cgil di Mirafiori, ha così commentato: “Siamo all’ennesimo prolungamento di un’agonia che prosegue da troppo tempo. Ci aspettavamo che dopo l’addio di Tavares arrivassero nuovi modelli per riempire Mirafiori di lavoro, invece si continua a riempire questo stabilimento di chiacchiere. Non vogliamo più essere presi in giro da chi guadagna cifre immorali sulla pelle di chi lavora. Faremo di tutto per ottenere il rispetto da chi ce lo deve“.
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