Il gruppo Stellantis è al centro di violente polemiche da mesi a questa parte, e l’Italia ora vuole spiegazioni da John Elkann. Ecco la situazione.
Le polemiche all’interno del settore automotive sono all’ordine del giorno in Italia, un paese che ormai produce un numero irrisorio di veicoli annualmente rispetto al passato. Prima dell’arrivo di Stellantis, ne costruiva circa 1 milione l’anno, ed oggi siamo sotto la soglia delle 400.000, meno della metà, e per il futuro non c’è da stare troppo sereni. Nel corso delle ultime ore, è arrivata l’ennesima mazzata per i lavoratori, gli unici a rimetterci davvero, considerando che il sito di produzione di Mirafiori resterà chiuso sino all’agosto del 2025.
I dipendenti, sino a quel momento, resteranno in regime di cassa integrazione con stipendi ridotti, pagati non più da Stellantis ma dai soldi dei contribuenti, i nostri per farla breve. La situazione è drammatica anche a Pomigliano d’Arco, nello stabilimento campano dove nasce la FIAT Panda, ed ora è arrivato il momento che la holding multinazionale olandese dia delle risposte concrete. Ora anche la Confindustria ha scelto di farsi sentire su questa tematica, pretendendo una reazione da parte del gruppo di John Elkann in tempi brevi.
Stellantis, ecco l’attacco di Orsini di Confindustria
In un’intervista riportata da “Il Sole 24 Ore“, il presidente di Confindustria Emanuele Orsini ha attaccato la holding multinazionale olandese, ma anche la gestione dell’emergenza automotive da parte dei sindacati. Ecco la dura critica sollevata da Orsini: “Stellantis ora deve dimostrare di volere bene all’Italia. La cosa che mi chiedo è come mai, quando si parla di questioni simili, visti i problemi che avremo nel 2025 su alcune filiere legate al Green Deal, non ho mai vicini i sindacati a combattere le battaglie che servono per mantenere i posti di lavoro. Mi farebbe piacere averli con me, ma non li vedo purtroppo”
Orsini ha poi aggiunto: “Occorre cambiare passo, non c’è più tempo. L’Italia non ha fatto ciò che avrebbe dovuto nel passato, con Stellantis che non ha mantenuto gli impegni che aveva preso. A questo punto, serve che Stellantis mantenga gli impegni presi per il bene del paese. L’Italia ha dato tantissimo alla FIAT ed a FCA, ed oggi a Stellantis, nell’indotto complessivo. Ora c’è bisogno che restituisca ciò che lo stato gli ha dato nel corso degli anni. Questo è il momento giusto per farlo“.