Michael Schumacher e la sua famiglia sono al centro di una terribile storia, relativa ad un tentativo di estorsione. Ora emergono altri dettagli.
Tra un paio di settimane ricorrerà l’11esimo anniversario dei terribili fatti del 29 di dicembre del 2013, giornata che ha cambiato per sempre la vita di Michael Schumacher. Durante le vacanze natalizie che stava trascorrendo con la famiglia sulle nevi di Meribel, il Kaiser di Kerpen fu vittima di una terribile caduta sugli sci, che lo portò a rischiare la vita. In seguito, il recupero è stato lento e non ci sono aggiornamenti ufficiali sul suo stato di salute ormai da oltre una decina di anni.
In questo lunghissimo periodo fatto di silenzi e tensioni, non sono mancati degli episodi di vero e proprio sciacallaggio ai danni della famiglia Schumacher, con la moglie Corinna Betsch che, a fatica, sta tentando di preservare la sua privacy. L’ultimo episodio è il tentativo di estorsione di cui tanto si è parlato in questi giorni, con il processo a carico di due uomini che si è aperto proprio in queste settimane. I colpevoli avrebbero chiesto un riscatto di 15 milioni di euro per evitare la pubblicazione di 200 video e 1.500 foto del tedesco sul dark web, prima di essere arrestati e posti sotto processo.
In questi giorni, si è tenuta la prima udienza, e secondo quanto riportato da “Sport Mediaset“, uno degli accusati, Yilmaz T., avrebbe tirato in ballo anche un’infermiera che era stata licenziata nel mese di marzo del 2020. Anche un altro dipendente della casa di Michael Schumacher è stato chiamato a testimoniare, parlando di una donna misteriosa. Sin da subito erano emersi dei sospetti verso di lei, essendo stata licenziata dalla famiglia. In base alle indiscrezioni, potrebbe essere stata lei a procurare il materiale ai colpevoli, cosa fondamentale per garantirsi la possibilità di chiedere un riscatto alla famiglia.
Al momento, la Procura ha reso noto che la posizione dell’ormai ex infermiera verrà molto presto analizzata nei minimi particolari, nel tentativo di scoprire se sia coinvolta o meno in questa storia. L’addetta stampa di Schumacher, vale a dire Sabine Khem, chiamata a propria volta per testimoniare, ha parlato di una telefonata ricevuta da un numero sconosciuto. In seguito, ha risposto un uomo che ha chiesto un riscatto di 15 milioni di euro. Il caso è tutt’altro che chiuso.
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