I puristi non hanno mai, seriamente, creduto che tra 10 anni verranno vendute solo auto elettriche. C’è una novità che potrebbe stravolgere tutto.
Il bando termico pare allontanarsi sempre più. I brand stanno capendo che l’all-in sull’elettrico decreterebbe la chiusura dei rubinetti perché l’EV non piacciono alla stragrande maggioranza della popolazione e sono i numeri a testimoniarlo. Nemmeno con gli incentivi sono state vendute alle nostre latitudini e chi ha scommesso sull’elettrico non sta attraversando una fase serena.
Le EV attuali si sono rivelate poco efficienti nel tessuto nostrano sprovvisto ancora di una fitta rete di colonnine di ricarica. Risultano essere pesanti e piuttosto difficili da guidare nei tratti misti perché hanno una forte spinta nei primi metri ma non trasmettono la stessa goduria delle vetture termiche e non ci riferiamo al peso. C’è chi lo ha capito e chi preferisce sposare ideologie green per apparire smart.
Alla fine i veri automobilisti smart si sono rivelati coloro che si sono tenuti strette le care vecchie auto con motori a combustioni interni o al massimo hanno investito nell’acquisto di una moderna ibrida. In questo scenario ogni scossone politico che possa demolire le certezze dei vertici di Bruxelles è ben accolto dagli amanti del vero Automotive.
La sinistra europea, spinta da Germania e Francia, ha imposto il bando termico 2035 e le multe nel 2025 a chi vende troppe macchine a benzina e diesel, inquinando l’ambiente. I governi di sinistra a Berlino e Parigi stanno per crollare e tutto potrebbe scricchiolare anche nella stanza dei bottoni di Bruxelles. Con la caduta dei rappresentanti della sinistra potrebbe addirittura essere annullata la dead line del 2035. Basterà vedere cosa accadrà nelle prossime elezioni.
Stéphane Séjourné, vice presidente esecutivo con la delega alla Prosperità e alla Strategia industriale, ha annunciato: “I target fissati non sono in discussione, ma la questione delle multe deve essere risolta in modo pragmatico per non penalizzare i produttori ai quali viene chiesto di fare molto. Bisogna essere pragmatici: nelle prossime settimane, il presidente von der Leyen avrà un dialogo strategico con i produttori e l’intera filiera auto, compresi i subappaltatori. Sul tavolo ci saranno le difficoltà legate alla transizione: sono pronto a iniziare a lavorare sulla clausola di revisione nel 2025 in modo da essere pronti nel 2026, perché se iniziamo nel 2026, saremo pronti nel 2027. Quindi iniziamo a esaminare i problemi, come farà la presidente“.
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