Il 2035 è l’anno in cui si fermerà la produzione e la vendita delle auto dotate di motore a combustione interna. Ora è arrivato un duro attacco.
La situazione che vige all’interno del settore automotive, almeno in Europa, è drammatica, e tornare indietro non sarà affatto semplice. Le vendite sono crollate nel corso degli ultimi anni, a causa di prezzi d’acquisto troppo elevati dei modelli nuovi, andando così a far tornare in voga un mercato dell’usato che mai era stato in forma come adesso. I prezzi di una buona parte dei veicoli a disposizione sono raddoppiati o quasi, rendendo impossibile l’acquisto da parte dei clienti.
Il potere d’acquisto è nettamente diminuito negli ultimi anni, e la situazione si è fatta sempre più grigia. A condannare a morte l’automotive ci sta pensando l’Europa stessa, con il ban ai motori termici previsto per il 2035. Per rispettare questo target, i costruttori hanno riconvertito la loro produzione puntando sulle auto elettriche, che però nessuno ha intenzione di acquistare. Ciò ha provocato la paralisi del mercato di cui siamo tutti testimoni, e se ci mettiamo la crisi globale causata dalle varie guerre e dal Covid-19, il gioco è fatto e la frittata è servita. A questo punto, andiamo a scoprire cosa ne pensa un noto manager italiano, che si è schierato contro il ban ai motori a combustione interna.
Nel corso di un’intervista concessa a “Quattroruote“, l’ex presidente di Ita Airways ed oggi Special Advisor di BYD, Alfredo Altavilla, ha usato il pugno di ferro contro la decisione dell’Europa di bloccare la produzione e la vendita delle auto endotermiche, pur lavorando per il ben noto costruttore cinese che fa dell’elettrico il suo vanto: “Il ban delle auto termiche non è stato un errore, è stata una bestialità. Il problema non è il 2035 in sé e per sé, ma occorre domandarsi chi riuscirà ad arrivarci e come“.
Altavilla è dunque molto pessimista sul futuro dell’automotive, ed ha aggiunto: “Considerando che si rischiano 10 anni di multe da pagare, i conti sono presto fatti. In secondo luogo, penso che, fatta così come è oggi, la legislazione in questione non è altro che un processo di consolidamento, senza che che questo risponda alle necessità del mercato. Gli incentivi, per quanto mi riguarda, sono un’inutile droga del mercato, che non fanno altro che aumentare l’incertezza nel momento in cui si procede ad acquistare una vettura. L’incertezza è ciò che distrugge il tentativo di creare un mercato competitivo e che sia pulito“.
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