La Toyota ha da tempo deciso di investire nell’idrogeno, ma ora c’è una forte critica contro la casa del Sol Levante. Ecco tutti i particolari.
L’idrogeno è una tecnologia sulla quale le case giapponesi stanno investendo e non poco, come conferma la partnership nota come HySE che è stata fondata da diversi colossi delle due e delle quattro ruote. La Toyota è senza dubbio il brand che punta più di tutti e che ha il maggior know-how sull’idrogeno, ma sta subendo anche diverse critiche, ormai da diversi mesi, per la sua fiducia in questa tecnologia, che, sulla carta, dovrebbe essere ad emissioni zero.
Secondo alcuni studi, viceversa, l’idrogeno ed i veicoli alimentati in questo modo non sarebbero così puliti a livello di impatto ambientale, e le polemiche sono iniziate già al momento dei Giochi Olimpici di Parigi, che si sono tenuti tra i mesi di luglio ed agosto. Per questa manifestazione, la più seguita dell’anno nel mondo dello sport, la Toyota Mirai ad idrogeno è stata scelta come veicolo ufficiale, dando l’esempio di una tecnologia pulita e non inquinante. Si tratta di un veicolo con sistema di celle a combustibile ad idrogeno, l’auto più venduta al mondo a sfruttare questa tipologia di alimentazione. Tuttavia, non mancano le accuse alla casa giapponese, relativamente ad un idrogeno che sarebbe inquinante secondo alcuni studi.
Secondo gli studi scientifici svolti in questi mesi, l’idrogeno non sarebbe così positivo per l’ambiente come la Toyota vuole far credere, generando delle false aspettative. Le vetture ad idrogeno funzionano con delle celle a combustibile che si attivano generando elettricità, che alimenta, a propria volta, un motore elettrico. Il processo elettrochimico comporta l’alimentazione di idrogeno da un serbatoio ad alta pressione nella cella, dove avviene una reazione tramite l’ossigeno presente nell’aria. In questo processo, si creano alcuni sottoprodotti, come l’elettricità ed il calore. Il vapore acqueo è l’unica emissione che viene generata.
La Toyota ha avuto una grande possibilità di promuovere l’idrogeno e la sua Mirai in quel di Parigi, e la critica è venuta da ben 120 scienziati, ingegneri ed accademici. Questi esperti hanno inviato una lettera aperta al Comitato Olimpico per protestare contro la scelta della Mirai, affermando che la casa nipponica stia diffondendo un messaggio errato sulla sostenibilità dell’idrogeno. L’attacco è relativo all’uso dei combustibili fossili utilizzati nel processo minerario in cui si ricavano i materiali per creare le celle a combustibile, stessa cosa che è valida per le batterie agli ioni di litio delle auto elettriche.
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