La Casa francese ha prodotto auto leggendarie, ma una city car risultò un clamoroso fallimento commerciale. Ecco il modello Peugeot che segnò la crisi definitiva.
Quando un brand come Peugeot ha in mente di innovare dovrebbe avere una libertà assoluta nella creazione di una nuova proposta. L’indipendenza oggi è un lusso per i costruttori che sono costretti ad adattare i nuovi progetti alle logiche di piattaforme comuni e accordi di partnership con altri costruttori. L’era dell’industria dell’Automotive 2.0 è iniziata diversi anni fa.
Facciamo un salto temporale di 20 anni. La Casa francese in questo periodo stava preparando il lancio di una city car che avrebbe dovuto competere con le auto di segmento A giapponesi e coreane. La Peugeot 1007 è stata una piccolissima monovolume realizzata dal 2005 al 2010 che aveva le dimensioni di una comoda utilitaria. La 1007 si basava sul prototipo Sesame, sul quale la casa francese si era cimentata fin dal 2002 con l’intento di fornire nuove idee per le city car del futuro.
Il design, curato da Pininfarina, aveva poco a che fare con la tradizione del Leone transalpino. Il corpo vettura era piuttosto squadrato con linee tese che andavano in controtendenza rispetto alla 206 e alle 307 che stavano dominando la scena e arricchendo le casse del brand parigino. Il tratto di forza della 1007 stava in delle portiere anteriori scorrevoli. Idea che era già stava valutata, positivamente, sulle monovolumi di medie e grandi dimensioni, ma che resero la city car piuttosto sgradevole sul piano stilistico. L’apertura e la chiusura elettrica delle portiere, azionabili anche a distanza tramite due pulsanti sul telecomando, rappresentava una comodità ma non riscosse successo.
La vettura francese si poteva personalizzare attraverso vari kit denominati Cameleo, sostituendo i pezzi originari con quelli di colore diverso forniti nel kit. Oltre a due motori da 1.4 litri benzina e diesel, c’erano due versioni da 1.6 litri, sempre una a benzina e una a gasolio. In seguito le sigle con due zero sono state adottate per le nuove Peugeot per segmenti non tradizionali per il brand, quali crossover (la 3008) e monovolume medie (la 5008). Ecco chi fa oggi i motori del brand appartenente al Gruppo Stellantis.
L’assenza delle portiere tradizionali determinò un clamoroso flop. Nel settembre 2009 Peugeot decise di ritirare la vettura dal mercato, dopo circa 120.000 unità prodotte e senza nessuna erede annunciata. Il prezzo era elevato e sul piano del design non venne apprezzata o capita a seconda dei punti di vista. L’uscita dai listini italiani si registrò nel maggio del 2010.
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