Le auto elettriche sono continuamente al centro delle polemiche, ed oggi vi raccontiamo i motivi per i quali non piacciono. Tutti i dettagli.
Le discussioni non accennano a placarsi sul fronte delle auto elettriche, che in molti definiscono come le responsabili della crisi dell’industria automobilistica. In questi giorni, il giornalista Vittorio Feltri non ha usato mezzi termini per attaccare i veicoli ad emissioni zero, accusando l’Europa di aver creato una vera e propria propaganda e di aver messo in ginocchio tutto il settore, sino a portarlo al collasso di cui tutti noi siamo testimoni.
Dunque, le auto elettriche faticano ad attirare i clienti, e l’Italia è uno dei paesi in cui gli affari vanno peggio in assoluto. Pensate che solo lo 0,54% del parco auto circolante è ad emissioni zero, un dato che deve far riflettere l’Europa stessa ed i costruttori che tanto hanno investito nelle vetture a batteria. Nelle prossime righe, proveremo a spiegarvi i vari motivi per i quali questa tecnologia, in Italia e nel mondo in generale, non riesce a prendere piede. E difficilmente ce la farà in poco tempo.
Auto elettriche, ecco i difetti che le affliggono
Banalmente, il motivo più comune per cui le auto elettriche non piacciono è legato agli eccessivi costi di acquisto, che sono nettamente superiori ai modelli endotermici, ma anche a quelli ibridi. Per acquistare un’elettrica sotto i 20.000 euro occorre rivolgersi alla Dacia Spring, che ha poca potenza ed un’autonomia non certo eccezionale, e che infatti si sta rivelando un flop. I prezzi d’acquisto sono così alti per via di una produzione troppo costosa, con il fronte delle batterie che è quello più preoccupante.
Non a caso, in Cina, dove le BEV costano meno, le vendite vanno molto meglio, segno evidente che i prezzi d’acquisto troppo alti sono un grande limite. Non si è ancora riusciti a migliorare in maniera significativa l’autonomia delle auto elettriche, che il più delle volte faticano a superare 400-500 km da poter percorrere con una sola carica. Inoltre, va aggiunto il tema delle ricariche lente, che impongono soste lunghe per avere poi una batteria nuovamente funzionante al meglio.
C’è poi il tema della rapida svalutazione, giustificata dal fatto che sul mercato dell’elettrico c’è una continua evoluzione, che rende, nell’arco di pochi mesi, un’auto acquistata nuova già superata nelle tecnologie. Occhio anche ad una manutenzione non così facile, dal momento che non tutti i meccanici sono qualificati per lavorare su auto di questo tipo. Insomma, la strada per le BEV pare essere tutta in salita.