Il mercato dell’auto è piombato in una crisi profonda e la dead line del 2035 sta già mettendo in ginocchio storici costruttori. La commercializzazione di sole auto elettriche, prevista in Europa, tra 10 anni risulterà percorribile?
Negli anni l’uomo ha sfruttato al massimo la nostra madre Terra. Questo ha fatto sì che le riserve di energia fossero portate ai minimi termini. Secondo le previsioni tra 10 anni i giacimenti di petrolio e di gas finiranno. La situazione metterà in crisi l’Europa che, sprovvista di questi beni necessari per il trasporto, sta puntando su nuove tecnologie. Tutto questo, ovviamente, si traduce con un aumento della benzina che provoca un rialzo dell’inflazione, che a sua volta colpisce in primo luogo i beni di maggiore consumo come i prodotti alimentari e beni di prima necessità.
L’Europa ha un bisogno impellente di un passaggio ad energie rinnovabili. Non solo per quanto riguarda i trasporti, infatti, la principale fonte di calore per gli europei risulta ancora essere il gas. Tutto ciò ha portato ad un drastico cambiamento climatico, che si riflette non solo sugli innumerevoli cataclismi in continuo avvenimento, ma anche sulla produzione dei beni agricoli. L’unione della crisi energetica con quella climatica porta quindi l’Europa ad esser in emergenza geopolitica. Per questo motivo a Bruxelles stanno spingendo forte sulla tecnologia alla spina.
Allarme crisi geopolitica in corso in Europa
Il passaggio al EV (Electric Vehicle) per la situazione appena descritta, non risulterà per l’Europa e i top brand una scelta facoltativa ma una imposizione. Quali sono i pro e i contro di questa transazione? Tra i pregi bisogna evidenziare, sicuramente, un minore inquinamento acustico e minori costi di manutenzione dell’autovettura. Inoltre, vi sarà anche una migliore qualità dell’aria dovuta a una minore emissioni di Co2. Di contro però lo smaltimento delle batteria risulterà un ulteriore flagello per il nostro pianeta con milioni di EV in circolazione.
Gli automobilisti di vetture elettriche che risparmieranno sicuramente per il carburante, dovranno sostenere però il costo dell’elettricità anch’essa in continua crescita. Inoltre, per il momento l’autonomia di queste auto 2.0 ancora non consente di effettuare lunghi viaggi, non solo per la durata della batteria ma anche per le tempistiche di ricarica del veicolo. Con una infrastruttura ancora non molto estesa appare complicatissimo il passaggio all’elettrico. Infine, i prezzi delle EV sono proibitivi per la fascia media, rendendo impensabile uno stravolgimento del parco auto circolante entro il 2035.