In molti hanno deciso di investire nelle auto ad idrogeno, ma ora sembra che per questa tecnologia non ci sia più scampo. Ecco perché.
La rincorsa ad una mobilità che possa essere più sostenibile ed in grado di avere un impatto ambientale minore prosegue, ma per il momento, non c’è ancora una strada chiara da seguire. Le auto elettriche non riescono ad ottenere la fiducia dei clienti, e gli investimenti effettuati dai costruttori non hanno portato ai risultati sperati, producendo una situazione di grave crisi, come ci insegna il tracollo che stanno vivendo colossi del calibro di Stellantis e della Volkswagen. Alcuni hanno iniziato a sviluppare modelli di auto ad idrogeno, sperando che possa essere una valida alternativa.
Nello specifico, sono soprattutto le case giapponesi ad aver investito in tal senso, con una vera e propria fondazione che è stata istituita, denominata HySE, e che vede la Toyota, la Mazda ed altri brand uniti a colossi del motociclismo come Yamaha e Kawasaki, ma per il momento, l’auto ad idrogeno non sembra essere una soluzione valida. Sono diversi i motivi per il quale puntare su questa tecnologia non sembra essere possibile, come riportato dal sito web “ClubAlfa.it“. Andiamo ad analizzarli.
Si parla molto di auto ad idrogeno, ma i tempi non sembrano essere maturi per puntare su di essa. Solo Toyota, Honda, Hyundai ed in parte BMW stanno sviluppando dei progetti in tal senso, ma è una fetta di mercato troppo ridotta. Pensate che nel 2023 sono state vendute soltanto 16.413 auto note come Fuel Cell Electric Vehicles, in calo di circa 4.000 unità rispetto al 2022. Inoltre, nel primo semestre del 2024 c’è stato un altro crollo del 34% su base annua. In California, per citare un esempio, la richiesta di questi veicoli è diminuita a causa di infrastrutture insufficienti,, ed anche per problemi di approvvigionamento dell’idrogeno stesso.
Inoltre, l’idrogeno è molto costoso, così come le auto alimentate in questo modo. Pensate che la Toyota Mirai, l’auto ad idrogeno più venduta, è disponibile ad oltre 60.000 euro, con picchi di 75.000 euro per le versioni più costose. Se ci si lamenta del fatto che l’auto elettrica sia costosa, la situazione è ben peggiore con l’idrogeno, nel quale sono pochi i costruttori che stanno investendo. Il tema delle infrastrutture è altresì un grave problema, e per quanto riguarda l’Italia, basta considerare che c’è solo una stazione disponibile che ne dispone, situata a Bolzano, in Trentino Alto-Adige. I tempi dell’idrogeno sono ancora lontani.
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