Occorre stare molto attenti quando si guidano auto a ruote alte negli autolavaggi. La Land Rover Range Rover Evoque è uscita a pezzi dopo il bagnetto.
Nelle vetture moderne occorre stare molto attenti perché basta un tasto sfiorato per combinare un disastro. C’è chi acquista auto all’avanguardia ma non ha nemmeno la pazienza di studiarsi il libretto di istruzione. Quanto accaduto a una Land Rover vi insegnerà una cosa importante in occasione di un autolavaggio.
L’Evoque, anticipata dalla concept LRX, è stata svelata nel 2011 in occasione del Salone di Parigi. La prima variante del SUV, a tre porte, era definita Coupé per uno stile slanciato e sportivo. La versione a cinque porte venne presentata al salone dell’automobile di Los Angeles. Il modello di produzione non si discostò troppo dall’estetica del concept originale, con una lunghezza di 4,370 metri, la larghezza è di 1,90 metri e l’altezza della versione tre porte di 1,605 metri, mentre la versione cinque porte è alta 1,635 metri. L’Evoque ha un passo lungo di 2,660 metri.
E’ stata una vettura essenziale per il brand inglese, sotto la gestione della Tata. La produzione iniziò il 4 luglio 2011 nello stabilimento di Halewood in Inghilterra. Il tetto e il cofano sono vennero fatti limitare il peso, mentre la scocca era in acciai altoresistenziali. La piattaforma è la stessa della Jaguar, battezzata Land Rover D8. Nel 2011 la Evoque aveva solo due motorizzazioni: un 2.0 litri benzina Ford Ecoboost con turbo e iniezione diretta da 200 e 240 cavalli e un Diesel 2.2 quattro cilindri common rail, prodotto sempre da Ford in collaborazione con il Gruppo PSA da 150 e 190 cavalli.
Il car wash della Evoque
La seconda serie della Evoque che ammirerete in basso (a pezzi) nel video di Supercarfails.it ha debuttato sulla piattaforma modulare Land Rover PTA (Premium Transverse Architecture). Il SUV venne dotato di una motorizzazione anche mild hybrid e plug-in hybrid. Venne realizzata, esclusivamente, nella versione a cinque porte, copiata anche in Cina. L’auto ha uno stile massiccio ma il portellone posteriore ha rappresentato un problema. Si è aperto verso l’alto durante il lavaggio e il macchinario di pulizia ha fatto il suo corso, distruggendo il retrotreno.
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Il portellone si è alzato sino a spezzarsi con la pressione della spazzola. Il proprietario ha commesso un errore madornale ma non c’è stato poi più nulla da fare. In molti casi non c’è una responsabilità del centro lavaggio. Il conto da pagare sarà stato salato.