Le strade più pericolose d’Italia continuano a essere un tema di grande rilevanza per la sicurezza stradale, nonostante il calo degli incidenti rispetto agli anni precedenti.
Secondo i dati ACI e ISTAT, nel 2023 si sono registrate 449 vittime, un numero che sottolinea la necessità di interventi strutturali e maggiore consapevolezza da parte degli automobilisti.
Incidenti stradali: una piaga ancora aperta
Con una media di oltre un morto al giorno sulle strade italiane, i principali fattori scatenanti degli incidenti sono distrazione alla guida, eccesso di velocità e il mancato rispetto delle regole stradali. Tuttavia, anche le condizioni del traffico e delle infrastrutture viarie giocano un ruolo cruciale nell’aumentare i rischi.
La classifica delle strade urbane più pericolose
Le arterie urbane risultano essere tra le strade più pericolose d’Italia, soprattutto nei pressi delle grandi metropoli. Ecco i tratti con il più alto tasso di incidentalità per chilometro:
- Autostrada A24 Portonaccio-Roma: con una media di 10 incidenti ogni chilometro, è il tratto più pericoloso.
- Ramo Capodichino (A1 Milano-Napoli): registra 8,13 incidenti per chilometro.
- Grande Raccordo Anulare (GRA) di Roma: 7,90 incidenti per chilometro.
Milano spicca per la presenza di ben quattro tratti stradali nella classifica:
- Tangenziale Ovest (A50): 7,14 incidenti/km.
- Viale Certosa (A4): 6,00 incidenti/km.
- Tangenziale Nord (A53): 5,33 incidenti/km.
- Tangenziale Est (A51): 4,05 incidenti/km.
Strade extraurbane: rischio e fatalità
Nonostante le autostrade siano spesso al centro delle cronache, le strade extraurbane registrano numeri altrettanto preoccupanti. Ecco i tratti più rischiosi:
- SS 671 Asse Interurbano di Bergamo: maglia nera con quasi 6 incidenti ogni chilometro.
- SS 106 Jonica (Reggio Calabria-Taranto): 5,32 incidenti/km.
- SS 719 Prato-Pistoia: 5,16 incidenti/km.
Queste arterie sono percorse da un traffico molto eterogeneo, con una pericolosa commistione tra mezzi pesanti, automobili, motociclisti e persino pedoni.
Perché alcune strade sono così pericolose?
I dati ACI evidenziano che le cause principali della pericolosità di queste arterie includono:
- Alta densità di traffico.
- Assenza di barriere protettive adeguate.
- Intersezioni pericolose e scarsa manutenzione.
Sulle strade extraurbane, in particolare, l’assenza di infrastrutture dedicate a ciclisti e pedoni aumenta i rischi, specialmente nelle ore notturne.
Raccomandazioni per migliorare la sicurezza
L’European Transport Safety Council (ETSC) sottolinea l’importanza di interventi infrastrutturali per migliorare la sicurezza. Tra le soluzioni proposte:
- Installazione di barriere laterali e centrali.
- Creazione di percorsi separati per ciclisti e pedoni.
- Adozione di tecnologie di monitoraggio del traffico.
Trend positivi: le strade in miglioramento
Nonostante i dati allarmanti, alcuni tratti stradali hanno registrato un miglioramento grazie a interventi mirati:
- Tangenziale Est di Milano (A51): diminuzione degli incidenti grazie a una gestione ottimale del traffico.
- Grande Raccordo Anulare di Roma (GRA): progressi graduali nei livelli di sicurezza.
- SS 36 del Lago di Como e dello Spluga: riduzione degli incidenti grazie a nuovi interventi infrastrutturali.
Conclusione: un lavoro ancora da completare
Le strade pericolose rappresentano una sfida cruciale per la sicurezza stradale in Italia. Se da un lato sono necessari maggiori investimenti infrastrutturali, dall’altro è fondamentale sensibilizzare gli automobilisti sull’importanza del rispetto delle regole.
Ogni piccolo passo in questa direzione può salvare vite e rendere più sicure le nostre strade.