Duro colpo per l’elettrico, perché ora c’è la prima moto termica che sarà però completamente a impatto zero.
Da diversi anni si sta discutendo moltissimo sul fatto che l’elettrico sarà il futuro della mobilità, ma allo stesso tempo risulta chiaro ed evidente a tutti come questi mezzi siano ancora ben lontani dal poter raggiungere certi numeri nelle vendite. L’impatto sul mercato è ancora minimo, tanto è vero che non sono mancati i passi indietro da parte di molti colossi.
Il caso più eclatante è quello legato alla Volvo, con il mitico marchio svedese che sembrava essere quello più intenzionato a passare al 100% elettrico nel 2030, ma ha fatto marcia indietro. Se nelle auto le cose hanno dei problemi, la situazione è sempre più critica per le moto, con i biker che non hanno intenzione di lasciare in disparte il mitico rombo del motore.
La vera motivazione che però sta spingendo sempre di più verso una produzione elettrica è solo di natura etica, con questi che sono dei mezzi ecologici. Il mondo dei motori sta compiendo però dei passi in avanti straordinari, tanto è vero che ora è possibile ammirare dal Giappone il lancio del primo modello termico che può essere definito completamente a impatto zero.
La Kawasaki ha dimostrato di poter dare vita a delle moto eccezionali di vario genere, ma una delle principali innovazioni che sta facendo discutere è la scelta di aver progettato un meraviglioso modello a idrogeno. Si tratta di una scelta che ha diviso e non poco l’opinione pubblica, ma la si è ammirata in occasione della 8 Ore di Suzuka il 20 luglio 2024.
Va detto però che si tratta solo di un prototipo e manca ancora molto per poterla vedere perfettamente funzionante, come afferma la stessa casa nipponica. Il motore interno che monta questa HySE è un quadricilindrico da 998 di cilindrata che può funzionare solo a idrogeno. Sono già ben tre anni che la Kawasaki sta portando avanti questo progetto.
La conversione del motore avviene in modo tale da poter garantire un eccellente rapporto tra il carburante e l’aria, con questi che è molto elevato quando si tratta con l’idrogeno. In questo modo si sfrutta un compressore che dunque serve per comprimere l’aria prima che questi entri nel cilindro. L’idrogeno inoltre è aggiunto nel processo di combustione solo dopo la chiusura delle valvole di aspirazione. Serve ancora tempo per ultimare i dettagli, ma la Kawasaki ha dato vita a un grande modello che può rivoluzionare il mondo.
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