Da mesi si parla della grave situazione di crisi che la KTM sta vivendo, ed ora è arrivata un’ultim’ora allarmante. Ecco cosa è accaduto.
Si parla da diverso tempo, quasi un anno a dire il vero, della grave crisi che sta vivendo il marchio KTM. Il primo campanello d’allarme si era verificato in primavera, quando un report di Pierer Mobility AG, aveva fatto sapere di aver rivisto a ribasso le stime di vendita ed introiti per il 2024. Il gruppo, che è proprietario anche di brand come GasGas, MV Agusta ed Husqvarna, aveva additato gli alti costi di produzione in Europa ed un mercato troppo ballerino tra le cause della crisi, oltre a dei tassi di interesse troppo elevati negli USA.
Al giorno d’oggi, la crisi pare essersi aggravata, per un brand che, ricordiamo, vanta anche un ampio impegno in MotoGP, il cui programma è in corso da anni, e punta al raggiungimento di risultati di rilievo per i prossimi campionati. Dopo mesi di indiscrezioni, KTM è ora entrata in un regime di amministrazione controllata, a causa di un debito molto elevato, con spettri sul proprio futuro. Andiamo a scoprire cosa è stato appena reso noto.
La KTM e gli altri marchi di Pierre Mobility AG vivono una situazione di grave emergenza, come confermato dal piano di riduzione dei costi che era stato annunciato, con un taglio di 200 posti di lavoro ed una produzione ridotta del 25%. La casa austriaca sta preparando ora una procedura di ristrutturazione in amministrazione controllata, come annunciato in queste ore proprio dalla casa di Mattighofen.
Ecco cosa è stato reso noto: “Il fabbisogno finanziario della KTM AG ammonta al momento attuale ad un importo molto elevato, nell’ordine di centinaia di milioni di euro. La direzione non crede sia possibile ottenere il necessario finanziamento intermedio nei tempi previsti. L’obiettivo della procedura è quello di concordare un piano di ristrutturazione con i creditori entro 90 giorni. Non solo dovrebbe garantire la continuità del gruppo KTM nel lungo periodo, ma anche creare le basi necessari per riuscire a superare questa situazione ancor più forti di prima“.
Ma per quale motivo si è arrivati ad una crisi di questo genere? Le vendite delle moto sono crollate del 21,2%, attestandosi a 147.496 modelli immatricolati, ma anche le bici a pedalata assistita non vanno meglio, ed è in quel reparto che sono già stati operati parecchi licenziamenti. Per quanto riguarda il programma MotoGP, al momento è tutto confermato, anche perché per la sua gran parte, è la Red Bull a garantire il budget necessario per correre.
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