C’era un tempo in cui la Lancia produceva vettura meravigliose che avevano un forte impatto sulla cultura pop italiana. Scopriamo un concept inedito che venne disegnato nel 1980.
Per un appassionato Lancia il 1980 significa solo una cosa: Delta Auto dell’anno. Era un’epoca d’oro per i motori e la Casa piemontese avrebbe dominato nel Campionato Mondiale Rally grazie alla prima gen della compatta vettura disegnata da Giugiaro. La Delta è stata prodotta in quattro serie: la prima tra il 1979 e il 1982, la seconda tra il 1983 e il 1986, la terza tra il 1986 e il 1990, e la quarta e ultima tra il 1991 e il 1993; sono esclusi gli esemplari “Evoluzione” realizzati dalla Maggiora fino al 1994.
Venne svelata al pubblico al salone di Francoforte ad inizio settembre 1979. La meccanica, derivata dalla Ritmo, rappresentava un netto passo in avanti rispetto alle vetture della generazione precedente. La Delta era dotata di sospensione anteriore a ruote indipendenti di tipo MacPherson con braccio oscillante inferiore e montante costituito da ammortizzatore idraulico e barra stabilizzatrice. La sospensione posteriore a ruote indipendenti era sempre di tipo MacPherson con due bracci oscillanti trasversali, braccio oscillante longitudinale inferiore, montante costituito da ammortizzatore idraulico telescopico a doppio effetto e molla a elica disassata con barra stabilizzatrice.
In sostanza in Lancia si era lanciata una novità simile alla sospensione multilink che avrebbe poi caratterizzato tutta la produzione successiva. Al debutto furono due le motorizzazioni quattro cilindri in linea, con albero a camme in testa comandato da cinghia dentata, testa in lega leggera e basamento in ghisa, derivati da quelli montati dalla Ritmo, ma migliorati nell’alimentazione. Il più piccolo di 1301 cm³, 75 CV a 4 rapporti o a 5, poi portato a 78 CV nel 1982 e, in alternativa, il 1498 cm³ da 85 CV a 5 rapporti, oltre a un piccolo motore 1100 cm³. Potrebbe anche tornare in futuro in una nuova veste.
A quei tempi il designer Giorgetto Giugiaro si divertì a creare autentici capolavori. LaMedusa era una concept car creata, come la Delta, nel 1980 che si basava sul telaio e sulla meccanica della Beta Montecarlo, usando lo stesso motore Lampredi da 2,0 litri quattro cilindri in linea montato in posizione centrale, da 120 CV sprigionati a 6.000 giri/min e 170 Nm di coppia massima, associato a un cambio manuale a 5 marce. La carrozzeria, però, era a quattro porte.
La Medusa è stata creata per risultare il più aerodinamica possibile, con un coefficiente di resistenza aerodinamica di 0,263. Date una occhiata al video in alto del canale YouTube Retro Car. Obiettivo raggiunto da Giugiaro anche per la soluzione dei fari a scomparsa, per le maniglie delle porte e per i vetri dei finestrini a filo della carrozzeria.
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