Oggi faremo un salto indietro nel tempo per raccontarvi la storia di una Ferrari unica nel proprio stile. C’è anche il tocco di un mito del Circus.
In casa Ferrari si vive un momento estremamente positivo sul fronte del prodotto, con le vendite in continua crescita ed i profitti che seguono questo stesso percorso. Nel 2024 sono stati presentati due nuovi bolidi, vale a dire la 12Cilindri e la F80, vetture estremamente differenti tra di loro, ma unite da un fascino che ha subito emozionato e raccolto il favore dei fan. La seconda è sicuramente la più estrema, con 1.200 cavalli di potenza massima ed un prezzo di 3,6 milioni di euro.
Nonostante questo, le 799 unità che saranno prodotte sono già state tutte vendute, e questo rende bene l’idea di quanto essa fosse desiderata. Nella giornata di oggi, vogliamo fare un salto indietro nel tempo, per introdurre e raccontarvi la storia della Ferrari 512 BB Pininfarina Pinin, una concept realizzata nel 1980 da Pininfarina, che in pochi potrebbero ricordare. Ne fu prodotto un solo esemplare, con lo stile che venne curato da Leonardo Fioravanti e da Diego Ottina. Andiamo a scoprire la sua storia ed i segreti che l’hanno resa una delle auto del Cavallino più discusse.
La Ferrari 512 BB Pininfarina Pinin entrò subito nella storia, essendo la prima quattro porte nella storia della casa di Maranello. Fu realizzata nel cinquantenario di attività della storica carrozzeria, con l’obiettivo di rendere omaggio al fondatore Battista Farina, soprannominato da sempre Pinin. La carrozzeria aveva un design molto futuristico con linee tese, mentre negli interni spicca l’utilizzo della pelle Connolly, di color beige.
Vennero introdotte tante innovazioni tecnologiche come la regolazione elettrica dei sedili, ma anche un secondo impianto di stereo dotato di cuffie per i passeggeri posteriori. In primis, l’auto era stata esposta come una maquette, vale a dire con la sola carrozzeria, ma senza la presenza del motore. Fu poi montato un V12 a V piatta da 5,0 litri, lo stesso della 512 BB, per la quale era stata predisposta.
Come anticipato, dietro a questo motore c’era un genio della F1, che fece le fortune della Ferrari negli anni Settanta ed Ottanta. Stiamo parlando del compianto ingegner Mauro Forghieri, che volle montare anche un cambio manuale a 5 rapporti, che derivava dal modello 400 GT. Secondo Forghieri, questo tipo di cambio era più adeguato ad una berlina sportiva. Tutto il resto, ovvero freni, serbatoio, sospensioni e telaio, fu realizzato unicamente per quest’auto, senza derivare da altri modelli.
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