In casa Lamborghini è avvenuta una rivoluzione negli ultimi anni, puntando su powertrain Plug-In Hybrid. Ecco perché è coinvolta la Mercedes.
I nomi di Lamborghini e Mercedes sono stati accostati negli ultimi giorni per l’avvicendamento tra le due case che è avvenuto nel FIA WEC. La casa del Toro ha lasciato il campionato, ed il team Iron Lynx si è unito alla Stella a tre punte in classe LM GT3, dove ne andrà a prendere il posto. Inoltre, la Lambo ha lasciato anche la Hypercar, e proseguirà il proprio progetto in America, non volendo sprecare un budget esagerato nel mondo delle corse.
Passando al prodotto, quello in corso è un anno d’oro per la Lamborghini, che potrebbe chiudere con il record di vendite, il miglior risultato della propria storia. Al giorno d’oggi, la gamma è composta da tre modelli, tutti Plug-In Hybrid, la Revuelto, la Urus SE e la Temerario, che hanno rimpiazzato le loro progenitrici 100% termiche. Ma, ancora una volta, le strade della casa di Sant’Agata Bolognese e della Mercedes vanno ad incrociarsi, ed è proprio sul fronte dei componenti elettrici che si è creata una sorta di sinergia, anche se mediante una terza società. Andiamo a scoprirne i particolari.
Lamborghini, i powertrain arrivano dal marchio Yasa
La notizia è nell’aria da diverso tempo, ma ora è arrivato il momento di analizzarla nei dettagli. I motori elettrici assiali montati dalle Lamborghini vengono dalla Yasa, azienda britannica di proprietà, dal 2021, della Mercedes. La cosa curiosa è che le auto della casa di Stoccarda non hanno ancora mai montato uno di questi motori sulle proprie auto ibride o elettriche al 100%, mentre le supercar del Toro, come la nuovissima Temerario o la Revuelto, hanno scommesso su questo brand. Il motore montato sulle Lambo ha un picco di potenza di 148 cavalli, con un flusso assiale dallo spessore di soli 2,75 pollici.
Il diametro è pari ad 11,6 pollici, ed il motore è raffreddato ad olio, e gira ad un massimo di 10.000 giri al minuto. Sulla Temerario c’è anche un terzo motore Yasa, che è montato al retrotreno. La Lamborghini ha dunque puntato sull’ibrido ricaricabile appoggiandosi ad una tecnologia già rodata, e che sta dando dei risultati molto soddisfacenti. Sarà interessante scoprire se e quando anche la Mercedes andrà a puntare su questi motori, creati da un’azienda nata solamente nel 2009, e che a Stoccarda hanno scelto strategicamente di mettersi in casa.