La nuova Abarth 600e è l’auto di serie più potente di sempre prodotta dallo Scoprione, ed anche il design non passa affatto inosservato.
Il marchio Abarth è uno dei punti di riferimento a livello globale per quanto concerne le piccole auto sportive, ma da alcuni anni ha deciso per un cambio di rotta radicale, che è stato confermato dai vertici anche in questi giorni. D’ora in avanti, si occuperà di lavorare solamente sulle FIAT full electric, il che significa che dovremo dire addio al meraviglioso canto delle auto con il logo dello Scorpione, che resterà solo un ricordo.
La prima Abarth ad emissioni zero è stata la 500e lanciata pochi anni fa, che non ha certo fatto segnare dei numeri eccezionali sul fronte delle vendite. Anzi, è più corretto parlare di un flop, che rischia di ripetersi anche con la 600e. Quest’ultima, è la più potente vettura di serie dello Scorpione di serie, con 240 cavalli di potenza massima, ma ciò potrebbe non bastare vista l’autonomia di soli 334 km ed un prezzo che parte da 43.000 euro, che diventano 48.950 per la sportiva Scorpionissima. Tuttavia, il design è davvero notevole, e potrebbe essere una soluzione per attirare la clientela.
Abarth, tradizione ed innovazione si fondono nella nuova 600e
In un comunicato stampa redatto dal gruppo Stellantis, si è dato ampio spazio a quello che è il design pensato per l’Abarth 600e, che dentro di sé fonde tradizione ed innovazione, creando un linguaggio stilistico del tutto nuovo, abbinato a delle prestazioni di alto livello. Ci si ispira comunque al passato grazie ad un look moderno intrecciato a soluzioni risalenti ad anni fa, che erano apparse anche sulla 500e. Lo Scorpione elettrificato è uno dei punti fermi di queste auto, così come il motivo a strisce, che arricchisce gli spot esterni. Appaiono i loghi sul parafanghi, così come il badge del marchio italiano sul cofano.
Molto aggressivo il simbolo di Abarth che compare sulla linea centrale, inciso sulle superfici nere dei paraurti, sia anteriori che posteriori, e sullo spoiler. Inoltre, appare come omaggio al passato il volume del radiatore anteriore, che si rifà alla 850 TC, noto come il cassettone, che fece scuola sulla prima Turismo Competizione di questo brand. Inoltre, si rende omaggio anche alle intuizioni di Carlo Abarth, che intravide la doppia funzionalità del baule aperto, in grado di migliorare la dissipazione del calore, ma anche le prestazioni in chiave raffreddamento e l’aerodinamica.